Celano, l'ex senatore Piccone arrestato per aver chiesto sesso in cambio di lavoro

Celano, l'ex senatore Piccone aver chiesto sesso in cambio di lavoro
di Manlio Biancone
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Martedì 23 Febbraio 2021, 08:14 - Ultimo aggiornamento: 08:16

Ci sono anche reati di natura sessuale nell'inchiesta su favoritismi e appalti di Celano (L'Aquila) che ieri ha fatto scattare 25 misure cautelari.


È il 5 maggio del 2018 quando gli investigatori che stanno intercettando l’ex senatore di Forza Italia, Filippo Piccone, per ricostruire gli intrecci sugli appalti si imbattono in quello che il giudice delle indagini preliminari definirà il reato più odioso di tutti quelli trattati nell’inchiesta. È la concussione sessuale, messa in atto dall’allora consigliere comunale nei confronti di una donna , che si reca nel suo ufficio per chiedergli un aiuto e che viene indotta «ad accettare di concedere favori sessuali per conseguire i benefici prospettateli pur con la consapevolezza che non fossero dovuti».

La donna chiedeva il rinnovo dell’assunzione e più ore lavorative. I rapporti avvengono nella stanza dell’ex senatore che si trova nei pressi del Palazzo comunale e che vengono per questo ripresi dalle telecamere e dalle microspie. Il 5 maggio: «I due si baciavano in bocca mentre Piccone ne rimaneva eccitato».

Il 17 maggio del 2018 i due si incontravano di nuovo nell’ufficio dell’ex senatore e «la donna veniva di nuovo baciata e spinta contro un muro costringendola a toccare il suo inguine». La giovane, indagata, a giorni sarà ascoltata dalla polizia giudiziaria per spiegare se non ha mai avuto con il Piccone una relazione sentimentale o di aver ceduto spinta dalla necessità. Secondo indiscrezioni che il suo avvocato, Roberto Verdecchia, non ha voluto confermare , avrebbe dichiarato: «L’ho fatto per bisogno e per avere un lavoro».

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