Cianfrone ancora vivo dopo i tre colpi di pistola: è morto durante i soccorsi

Cianfrone ancora vivo dopo i tre colpi di pistola: è morto durante i soccorsi
2 Minuti di Lettura
Giovedì 4 Giugno 2020, 07:37
L'ex carabiniere di Chieti Antonio Cianfrone era ancora vivo dopo i tre colpi di pistola che lo hanno colpito ieri mattina nell'ascolano mentre faceva jogging. La morte poco dopo l'arrivo dei soccorritori.

Un'esecuzione in stile criminalità organizzata o una rabbiosa e feroce vendetta per motivi personali. Questi i fronti di indagine per l'uccisione dell'ex maresciallo avvenuta sulla pista ciclopedonale di Spinetoli . Fatali per il 51enne, padre di due figli, secondo una prima ricostruzione che dovrà essere suffragata dall'autopsia, i tre colpi di arma da fuoco di piccolo calibro che lo hanno raggiunto in varie parti del corpo, tra cui il torace e la testa. A esploderli un killer con volto coperto da un casco da motociclista, poi scappato in moto guidata da un complice che lo attendeva poco distante.

La vittima, ex comandante della caserma di Monsampolo del Tronto sospeso dal servizio nel 2015 e mai più rientrato a seguito di un'indagine che lo ha coinvolto insieme ad altri per l'accusa di concussione, non sarebbe morta sul colpo, bensì quando sono arrivati i soccorritori e l'eliambulanza. Una dinamica che, se confermata, avvalorerebbe l'ipotesi di un'azione di non professionisti. Sarà l'autopsia a chiarire la sequenza dei colpi e la causa di morte.

Cianfrone è stato in servizio nell'Arma fino al maggio 2015 quando venne posto ai domiciliari nell'ambito di un'inchiesta per presunta concussione che portò in carcere il suo superiore, allora comandante di stazione a Monsampolo del Tronto. «Era stato sospeso dal servizio; dal giorno dell'arresto non è mai rientrato» precisa il comandante provinciale dei carabinieri di Ascoli Ciro Niglio. La prossima udienza del processo che ne è
derivato, rallentato anche dal lockdown, è fissata per il 25 novembre. I fatti in giudizio non appaiono però collegabili
all'omicidio: l'accusa contesta regalie chiesta a commercianti della vallata del Tronto per evitare controlli.

Ad altro contesto sembra ascritto l'assassinio dell'ex maresciallo, freddato mentre passeggiava lungo la ciclabile tra Spinetoli e Monsampolo. Le indagini ora sono focalizzate su eventuali tracce lasciate a terra dagli assassini (impronte di scarpe, pneumatici della moto di colore scuro usata per la fuga). Al setaccio le immagini
delle telecamere di sicurezza della zona, in un raggio abbastanza largo, nella speranza che abbiamo inquadrato la moto in arrivo o durante la fuga. Gli investigatori stanno cercando di appurare se Cianfrone avesse un appuntamento con qualcuno o se i killer lo abbiano sorpreso, magari conoscendone gli
spostamenti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA