Sono passati quattro giorni dalla prima indignata denuncia sul web della sindaca di Luco dei Marsi, in provincia dell'Aquila, Marivera De Rosa, che rese noto il ritrovamento del cagnolino torturato e ucciso al quale gli ignoti aguzzini tolsero anche il microchip per evitare che si trovassero i padroni e ieri arriva l’annuncio: l’Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa) rende nota l’istituzione di una ricompensa di cinquemila euro «che saranno pagati a chi con la sua testimonianza aiuterà a individuare, punire e fare condannare in via definitiva gli autori».
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Il mondo civile, insomma, si mobilita attorno a un episodio di incedibile crudeltà scoperto casualmente in località Streppara dalla polizia locale di Luco dei Marsi. «Un gesto di una violenza inconcepibile, che ha provocato enormi sofferenze a un essere innocente e offende tutti noi che amiamo gli animali e ci battiamo ogni giorno per salvarli dal randagismo e offrire loro una vita migliore» è il commento della deputata Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana difesa animali e ambiente (Leidaa).
E dopo l’iniziativa assunta dall’Aidaa c’è anche, ancora e più fermamente, la prima cittadina di Luco in campo mentre la Polizia locale continua nelle indagini che scrive: «Invito chiunque avesse anche la minima informazione (anche una mezza idea sui possibili proprietari, anche vedendo la foto) a comunicarcela, attraverso messaggi privati alla pagina Luco Comune Social o qui alla mia, o nei modi che preferisce. Assicuriamo l’assoluta riservatezza. Come assicuro al responsabile di questo atto ignobile che faremo tutto quanto in nostro potere per arrivare a individuarlo, e sarà chiamato a rispondere in ogni sede di questo crimine.