Nel 1996 e per due anni Camiscioni ha girato in Costarica con Spencer e con l'attore Philip Michael Thomas la serie di otto film targati Rai dal titolo Noi non siamo angeli. «Inoltre - aggiunge Camiscioni - ho girato con lui anche due film a Miami che comunque non sono usciti in Italia». Camiscioni ha conosciuto Bud Spencer grazie al figlio Giuseppe Pedersoli che era proprio il produttore della serie tv «una grandepersona - spiega - con un unico grande vizio, il gioco della roulette. Tutti i casinò erano i suoi».
LA CARRIERA - Camiscioni, classe 1953, nativo di San Benedetto del Tronto, ha vinto il tricolore con L'Aquila Rugby nel 1982 collezionando 51 presenze in neroverde dal 1974 al 1982 e 7 presenze in Azzurro. «All'Aquila ci torno spesso - dice - e con i miei amici facciamo ancora dei bei... terzi tempi enogastronomici». E a proposito di gastronomia Camiscioni spesso si dilettava a cucinare per Bud Spencer.
«Certamente risponde Camiscioni anche se si lavorava, fatta eccezione per la pausa pranzo, dalle 6 alle 18. Vivendo in simbiosi con Bud, nella roulotte, all'ora di pranzo e cena ero io che gli preparavo i menù avendo a disposizione parmigiano, passata di pomodori e pasta italiana procuratami dall'italiano Piatti, nativo di Grottammare, che gestiva un ristorante a San José».
«ME FAI NGRASSA'» - Oltre a essere la sua controfigura e anche attore con indosso il saio dei frati, Camiscioni era anche il cuoco personale di Bud. «In un certo senso sì puntualizza perché gli piaceva mangiare per poi rimproverami così: A Camisciò me fai magnà troppo e poi m'engrasso. Indiscutibilmente un grande personaggio. L'esempio lampante della sua popolarità? Quando giravamo le scene in mezzo alla giungla, gli indios conoscevano più Bud che il Papa. Era un mito anche se lui non se ne faceva un vanto, anzi lavorava con impegno ed era amico di tutta la troupe, dal regista agli attori, dai tecnici alle comparse». La morte di Bud Spencer ha particolarmente scosso Camiscioni. «Ho inviato un telegramma al figlio, sottolineando ti sono vicino, Pierluigi. Spero che riposi in pace, lo merita perché era un partner speciale».
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