Camaleonti, la morte di Cripezzi: ecco come è stato trovato il corpo. Le telefonate a vuoto della moglie

L'ultimo concerto dei Camaleonti a Pescara
di Alfredo d'Alessandro
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Lunedì 4 Luglio 2022, 08:17 - Ultimo aggiornamento: 5 Luglio, 07:54

Era prono, sul letto di una stanza dell’hotel Dragonara a Sambuceto, dove la band si era fermata: Antonio Cripezzi, Tonino per gli amici, 76 anni, nato a Milano da una famiglia di Palazzo San Gervasio nel potentino, voce e tastiere, leader storico dei Camaleonti, è morto verosimilmente per un infarto. Il corpo è stato scoperto ieri mattina alle 10, ma il decesso risale probabilmente alle 4.

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Il gruppo musicale aveva cenato alle 20, poi due ore di concerto, nel parco di Villa De Riseis a Pescara, all’una il rientro in albergo a San Giovanni Teatino. È stato Valerio Veronese, il chitarrista, a trovare l’amico privo di vita. «La moglie lo ha chiamato come ogni mattina e lui non ha risposto al cellulare - racconta Veronese. Preoccupata ha chiamato la hall dell’albergo ma lui non rispondeva neanche dalla camera, dopo un po’ le donne sono salite a bussare forte forte alla porta, ma nessuna risposta. Allora sono salito io con le donne delle pulizie ma loro non volevano entrare: mi hanno aperto la porta, sono entrato e l’ho trovato nel letto, a pancia in giù che non si muoveva più. Tonino era in cura per il diabete, aveva fatto lo stent, era sempre sotto controllo rigido, era controllatissimo dalla moglie (e a quanto pare era cardiopatico ndr). Però si sa, queste cose avvengono quando meno te lo aspetti. È venuto a mancare un pezzo di noi, a livello umano, a livello musicale, negli anni d’oro eravamo in giro sei mesi all’anno, dormivamo più fra di noi che con le mogli.

Negli anni questa cosa è venuta un po’ a mancare, il lavoro è calato, sono cambiati i tempi ma il legame è rimasto. Stavamo invecchiando insieme».

 

Sul posto sono arrivati Carabinieri e 118, la moglie di Cripezzi è partita da Castiglione delle Stiviere in provincia di Mantova. Addolorati tutti i componenti dei Camaleonti, Massimo Di Rocco, batterista di Pescara, Livio Macchia voce solista, Massimo Brunetti pianoforte e tastiere, il manager Fabrizio Miscellaneo. Di Rocco, che ha lavorato con Bobby Solo, Ferradini e tanti altri, è nel gruppo del 2004, dalla morte di Paolo De Ceglie: «Abbiamo fatto una bellissima serata al parco De Riseis, una serata riuscita nonostante il caldo afoso, quasi due ore di concerto come sempre, ci dovevamo rivedere oggi per fare un altro concerto a Serracapriola (Foggia) - dice Di Rocco. Con loro mi trovo benissimo, Tonino era una persona molto rispettosa, di alta classe oltre ad essere un valente cantante a livello italiano. E’ la storia della musica italiana, ci siamo divertiti, andremo avanti ma suonare senza di lui è veramente drammatico». «Siamo affranti, siamo insieme da 40 anni, come delle seconde famiglie - commenta il manager Miscellaneo. Ci vorrà tempo per riprenderci, studiamo anche come andare avanti, anche per rendere omaggio a lui, tanto quelle canzoni rimarranno immortali». 

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