Antonino Di Gregorio colpito al cuore da un pallettone per la caccia al cinghiale, si cerca chi ha sparato

Antonino Di Gregorio colpito al cuore da un pallettone per la caccia al cinghiale, si cerca chi ha sparato
di Walter Berghella
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Lunedì 2 Novembre 2020, 08:55

Ennesima tragedia della caccia ieri in Abruzzo in un bosco sui monti del versante Aventino, a Gessopalena. Uno degli storici cacciatori della Val di Sangro, Antonino Di Gregorio, 72 anni, di Piane d’Archi, è stato trovato privo di vita sul ciglio della strada, in località Coccioli. A colpirlo è stato un bossolo calibro 12 a palla unica, di quelli utilizzati per la caccia al cinghiale. Non distante un gruppo di 7 - 8 cacciatori sangrini erano infatti impegnati in una apposita battuta.

Lo sfortunato pensionato è stato colpito sul lato sinistro del petto, vicinissimo al cuore. Sono stati proprio dei cacciatori di passaggio a scoprire il corpo esanime di Di Gregorio, anche lui impegnato in una caccia in solitaria. Infatti a sua volta aveva un fucile calibro 12. Non distante da un suo terreno di proprietà che ingloba anche una struttura adibita a stalla.

A nulla sono serviti i tentativi di soccorso prestati dal 118. Anche l’elisoccorso è dovuto tornare indietro a Pescara. Non c’era più nulla da fare per il cacciatore. Sull’incidente di caccia indagano i carabinieri della stazione di Torricella Peligna, coordinati dal maggiore Vincenzo Orlando, a capo della compagnia di Lanciano, e dal tenente Giuseppe Nestola che dirige il Norm. Il pm Francesco Carusi, che ha disposto l’ autopsia per accertare le modalità del grave episodio di morte, ha incaricato il medico legale Raffaele Ciccarese di fare una prima ispezione cadaverica esterna sul posto. Il colpo che ha raggiunto Di Gregorio non è uscito da nessuna altra parte del corpo.

Segno che è giunto un pò attutito, perdendo potenza, quanto il Di Gregorio si è trovato per sua sfortuna sulla traiettoria. Uno dei quei calibri 12 può centrare anche a 700 metri di distanza.

Si cerca di capire ora chi abbia sparato, benchè si sia trattato di vera sciagura. La vittima era praticamente nel posto sbagliato al momento sbagliato. Un destino fatale. Antonio Di Gregorio, risposato in seconde nozze con una filippina, lascia anche le due addolorate figlie Debora e Jessica. Un tragico destino che ha colpito la comunità di Archi e di cui il sindaco Mario Troilo si fa portavoce del cordoglio dei concittadini. Commerciante tessile in pensione, Di Gregorio ha lungamente svolto la sua attività nella vicina Perano dove era altrettanto noto per la vendita di ricami, corredi e negli ultimi anni tende. Il sindaco peranese Gianni Bellisario dice: «Era certamente il più conosciuto, storico ed esperto cacciatore della zona. Indossava sempre la giacca da cacciatore. Era la sua vita la caccia. Antonino era una brava persona, un uomo buono che ha sempre aiutato tutti. La sua una morte orribile».

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