Caccia al cinghiale, in Abruzzo via libera ad arco e frecce

Caccia al cinghiale, in Abruzzo via libera ad arco e frecce
2 Minuti di Lettura
Domenica 3 Luglio 2022, 15:27 - Ultimo aggiornamento: 4 Luglio, 10:59

L’AQUILA – Caccia al cinghiale con arco e frecce. Lo prevede il nuovo disciplinare approvato dalla Regione Abruzzo per contrastare l’emergenza in Abruzzo, dove la presenza massiccia degli animali continua a provocare gravi danni alle colture e seri pericoli agli automobilisti.

La giunta regionale ha approvato il nuovo disciplinare per la caccia di selezione al cinghiale come "fondamentale strumento per il contenimento della popolazione di cinghiale e per limitare le problematiche sul territorio regionale" che introduce le novità della caccia fino alle 24 con l'ausilio di luci artificiali e visori a infrarossi e termici e la possibilità di utilizzo dell'arco al posto dell'arma da fuoco.

Lo ha comunicato il vice presidente della giunta regionale con delega all'Agricoltura, Emanuele Imprudente.

«Nel nuovo disciplinare abbiamo inserito importanti novità - spiega Imprudente - cioè la possibilità del prolungamento dell'orario di prelievo dei cinghiali fino alle ore 24, il ricorso a strumenti per il miglioramento della visione notturna, come visori a infrarossi, visori termici, torce e fari e, per la prima volta in Abruzzo, l'utilizzo dell'arco, che risulta una tecnica a bassa invasività e un'alternativa valida laddove l'utilizzo di un'arma da fuoco può risultare inopportuno per via del disturbo».

La caccia di selezione consente un riequilibrio della struttura delle popolazioni di cinghiale e contribuisce ad attenuare gli effetti negativi causati dall'elevata presenza: è attuata principalmente durante le stagioni più calde e in aree agricole in cui le lavorazioni risultano in pericolo o già danneggiate dalle azioni di prelievo del cinghiale svolte durante le ore diurne.

«È molto importante per noi che l'Ispra abbia dato il proprio parere positivo a tutte le nostre proposte - conclude Imprudente - consentendo nei fatti l'attivazione di modalità, certamente non risolutive del problema del sovrappopolamento dei cinghiali, ma che riteniamo maggiormente efficaci».

Lo svolgimento del prelievo selettivo (caccia di selezione) del cinghiale è svolto dai cosiddetti selecacciatori (o selecontrollori) che abbiano conseguito la necessaria abilitazione, seguendo appositi percorsi formativi comprensivi di prove di sparo o di tiro differenziate.

© RIPRODUZIONE RISERVATA