Bussi, raid all'asilo: tornano i cinghiali. Il sindaco ordina di abbatterli

Bussi, raid all'asilo: tornano i cinghiali. Il sindaco ordina di abbatterli
di Floriana Bucci
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Domenica 23 Ottobre 2022, 09:42

Se è vero che un italiano su quattro ha avuto un faccia a faccia con i cinghiali, Bussi alza la media. Nel giorno dell'incursione di un grosso esemplare nella scuola dell'infanzia, avvistato da un'intera classe di bambini dai tre ai sei anni, fortunatamente tutti illesi, gli incontri ravvicinati hanno avuto anche un'occasione serale. Erano le venti di venerdì quando un gruppo di una ventina di cinghiali è arrivato nel quartiere degli impianti sportivi. Grandi e piccoli, famiglie al completo in fila indiana, scorrazzavano sulla strada in direzione del Tirino. Questo mentre in Comune il sindaco Salvatore Lagatta e il suo vice Paolo Salvatore incontravano Carabinieri e cacciatori per decidere come affrontare l'emergenza. In pratica definire le modalità dell'abbattimento selettivo degli animali selvatici.


Ieri mattina l'esito dell'incontro è stato subito chiaro in paese dove si sono sentiti inconfondibili colpi di fucili da caccia. La battuta, iniziata alle prime ore del giorno, ha portato all'abbattimento di un numero consistente di cinghiali. E oggi si replica. «I branchi di cinghiali - ricorda Coldiretti Abruzzo - sono diventati una emergenza sociale che nuoce all'economia agroalimentare ma anche alla sicurezza delle persone.

Quello che è accaduto a Bussi, che è gravissimo, purtroppo conferma un allarme di cui si parla da troppi anni senza soluzione. Oltre otto italiani su dieci pensano che la situazione vada affrontata con il ricorso agli abbattimenti incaricando personale specializzato per ridurre il numero dei selvatici».


Se il cinghiale è entrato a scuola «è colpa della enorme pressione venatoria a cui sono sottoposti gli animali»: è la presa di posizione della Lav, Lega anti vivisezione, che chiama in causa responsabilità umane. «Nonostante la persecuzione dei cacciatori - scrive l'associazione animalista - che li ha costretti ad avvicinarsi alla scuola, vincendo la loro istintiva e innata diffidenza nei nostri confronti, se non ci sono state vittime tra studenti e insegnanti lo si deve quindi solo al buon senso dei cinghiali stessi che, pur in preda al panico, hanno chiaramente dimostrato di non essere interessati ad arrivare allo scontro con noi umani». 

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