Bullismo, la mamma incita la ragazza: «O picchi o non sei più mia figlia»

Bullismo, la mamma incita la ragazza: «O picchi o non sei più mia figlia»
di Alfredo D'Alessandro
2 Minuti di Lettura
Martedì 29 Ottobre 2019, 09:08
«Se non vai là e non gli meni non sei più mia figlia, non ti ritengo una napoletana come me. Questi muri sono fatti per sbattere la faccia delle persone». La madre in questione ha 47 anni, M.M.le due iniziali, è di Chieti ed è sotto processo per lesioni in concorso con le figlia che, minorenne, è imputata a L'Aquila. Ma la mamma deve rispondere anche di tentata violenza privata per aver minacciato la vittima di ammazzarla qualora l'avesse denunciata. A anche per calunnia per aver denunciato che era stata sua figlia ad essere aggredita (dalla vittima ndr) con un calcio alla schiena. Una brutta storia quella ricostruita ieri dinanzi al giudice Enrico Colagreco, che nasce da un episodio del 25 febbraio 2018 sotto il porticato di piazza S. Giustino. E' li che due studentessa delle superiori si incontrano e la vittima, che ha 17 anni, rimedia prima un calcio in pieno volto dalla compagna di scuola e poi le fa sbattere la testa più volte.

La madre della ragazza che aggredisce è lì, a pochi metri, e secondo i testimoni butta benzina sul fuoco perchè istigato la figlia più grande a picchiare l'amica, ma avrebbe istigato anche la figlia più piccola. Poi è la donna che interviene, sbatte la ragazza a terra e la calpesta, lasciandole, dice la madre della vittima, quello che sembra il segno di un tacco sulle costole. Ieri quei momenti sono stati ricostruiti in aula da testimoni diretti, minorenni e dove, fra diversi "non ricordo", si è dovuto far ricorso alle contestazione che hanno portato a confermare le dichiarazioni rese davanti alla Polizia pochi giorni dopo i fatti. L'aggressione è finita in un video, girato con lo smartphone da un'amica delle due: quel video, per la difesa, è la prova che la madre è intervenuta per separare la figlia e l'amica durante la colluttazione. A accendere gli animi, a scoppio un ritardato, potrebbe essere stato un episodio banale, maturato a scuola: quando la vittima avrebbe sottratto all'amica del tabacco e quest'ultima per tutta risposta, le sputò in faccia rimediando 5 giorni di sospensione. Il processo riprenderà il 20 aprile dell'anno prossimo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA