Avezzano, mamma denuncia: «Mio figlio bullizzato dal compagno perché in sovrappeso»

Avezzano, mamma denuncia: «Mio figlio bullizzato perchè sovrappeso»
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 30 Marzo 2022, 07:54 - Ultimo aggiornamento: 08:21

«Mio figlio 14enne bullizzato da un coetaneo perché obeso, gli ha spaccato una bottiglia in testa ed è dovuto ricorrere alla cure dei medici per una grave ferita riportata e gli sono serviti nove punti di sutura»: questo il racconto della madre marocchina, sposata con un italiano, che ha presentato una denuncia alla caserma dei carabinieri di San Benedetto dei Marsi (L'Aquila).

A Tor Vergata nasce un Osservatorio sul bullismo: studierà i casi nelle scuole

Un'odissea che dura da mesi, quella vissuta da un ragazzino del paese un po' sovrappeso.
Un caso di bullismo, stando alla denuncia fatta dalla madre: «Subisce angherie da un compagnetto perché è sovrappeso, adesso basta: anche a scuola, mio figlio dev'essere tutelato».

La vicenda

Il ragazzino di 14 anni è finito al Pronto soccorso dell'ospedale con la testa spaccata da una bottiglia di vetro e con escoriazioni al collo dopo un episodio avvenuto davanti all'abitazione del minore che lo bullizzava.

La vittima avrebbe incontrato il padre del giovane che lo perseguitava e gli avrebbe chiesto di invitare il figlio a cambiare comportamento. «Ma l'uomo mi ha preso per il collo, tanto da mancarmi il fiato e spinto per terra. Subito dopo è arrivato il figlio e mi ha rotto una bottiglia in testa procurandomi una profonda ferita» ha raccontato il 14enne ai carabinieri.


Ora c'è una denuncia, fatta ai militari, dalla madre del 14enne: la donna parla di bullismo e, anche se la parola non è scritta nel foglio firmato dal comandante della caserma e controfirmato da lei, stando al racconto fatto sembra proprio trattarsi di angherie e soprusi che vadano avanti «da tempo». I due, infatti, oltre ad avere la stessa età sembra che frequentino la stessa scuola. Anzi, sempre secondo il racconto della donna, il minore ha deciso di cambiare scuola per evitare appunto di essere continuamente maltrattato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA