Botte per riscuotere il debito di droga: in manette due baby spacciatori

Botte per riscuotere il debito di droga: in manette due baby spacciatori
2 Minuti di Lettura
Domenica 4 Dicembre 2022, 09:03

Il più giovane ha 16 anni, l'amico appena uno di più. La giovanissima età non gli ha impedito di assumere la veste di spietati esattori della droga e, conseguentemente, di finire in carcere per ordine del gip del tribunale dei minori dell'Aquila con la pesane accusa di estorsione. Sono accusati di aver preteso, con le brutte, il pagamento di una fornitura di droga a un ragazzo di Montesilvano, poco più grande di loro.

I fatti sono accaduti in due riprese, il 24 e il 27 ottobre scorso, a Città Sant'Angelo. I primi accordi tra spacciatori e cliente prevedevano il pagamento differito del rifornimento di droga; all'atto della consegna i due minorenni hanno invece preteso l'immediata consegna dei soldi. Quando il cliente ha detto di non avere contante è scattata la molla della violenza: l'uomo è stato aggredito e soltanto l'intervento di una guardia giurata, che casualmente stava prestando servizio in quella zona, ha sul momento evitato il peggio. La resa dei conti è stata semplicemente rinviata poiché poco dopo, raggiunto mentre con la sua auto era fermo a un semaforo, da un finestrino aperto il malcapitato è stato colpito al volto da uno dei due baby spacciatori, affiancatisi in sella al loro scooter.


Non è finita lì. Si è trattato infatti soltanto del primo avvertimento. Tre giorni più tardi, e siamo al 27 ottobre, i due si sono presentati nel posto dove la loro vittima lavora, insieme al padre, pretendendo con altrettanta energia il saldo del debito. Trovatisi di nuovo di fronte a difficoltà nella riscossione, non hanno perso temo e hanno nuovamente colpito al volto il debitore, che è stramazzato al suolo per la violenza del pugno. Il resto è toccato al padre, accorso in suo aiuto. Una furia incontenibile, che ha fatto temere l'inizio di una catena di violenze.
Inevitabile, a questo punto, la denuncia ai carabinieri della compagnia di Montesilvano, che sotto il coordinamento del capitano Roberto Lunardo hanno svolto indagini lampo sull'accaduto, rappresentando quanto emerso alla procura dei minori dell'Aquila.

Contro i due spacciatori, giovanissimi ma decisamente promettenti sulla via del crimine, sono quindi scattate le misure cautelari, accordate dal gip: il diciassettenne è finito in comunità di recupero, mentre il complice più giovane si trova agli arresti domiciliari in attesa dello sviluppo delle indagini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA