La laurea in Giurisprudenza, tanto attesa in famiglia, era un punto vuoto in quel libretto degli studi. Davanti a tutte quelle caselle senza esami dati, un ragazzo di Pescara di 23 anni non avrebbe retto. Il suo corpo senza vita è stato trovato nel fiume Reno, sotto al Pontelungo, a Bologna, verso le 7 di mattina dell'altro ieri. Una dramma spaventoso, con la famiglia pronta per la festa di laurea, ora distrutta dal dolore davanti alla morte improvvisa e inaccettabile di un giovane studente universitario, pieno di sogni e aspettative.
Il cadavere è stato ritrovato da alcuni operai di un cantiere aperto da tempo per una ristrutturazione. Sul ponte, che è una delle principali vie di comunicazione della città, sono in corso lavori di consolidamento e quando il corpo è stato scoperto sono immediatamente intervenuti polizia, scientifica, vigili del fuoco e un'ambulanza del 118, ma per il ragazzo non c'era più nulla da fare.
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LE INDAGINI
Le forze dell'ordine hanno indagato a fondo su un punto del tratto del fiume dove c'erano un materasso abbandonato, con un lenzuolo bagnato, un masso e una macchia di sangue.
IL PRECEDENTE
La procura ha comunque disposto nei prossimi giorni l'autopsia che stabilirà con certezza la causa del decesso.
Il 9 ottobre di un anno fa, sempre a Bologna, aveva perso la vita un altro studente abruzzese di 29 anni, che si uccise gettandosi dal ponte di via Stalingrado: il giovane era iscritto a Economia al campus di Forlì e anche lui aveva invitato i genitori di Pescara alla discussione della tesi di laurea, ma in realtà aveva dato pochissimi esami. Prima l'invio di messaggi ad alcuni amici, poi il gesto estremo.