Barricati in casa per paura degli usurai: arrestato padre, indagato il figlio

Barricati in casa per paura degli usurai: arrestato padre, indagato il figlio
di Stefano Buda
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Sabato 30 Maggio 2020, 09:11
Vivevano nel terrore, barricati in casa, per sfuggire ai loro aguzzini. L’incubo, durato 24 interminabili mesi, per due fratelli di Montesilvano e la loro anziana madre è finito l’altro ieri, con l’arresto del 47enne F.S.e l’obbligo di dimora per il figlio di 23 anni. Entrambi sono accusati di usura, estorsione e sequestro di persona nell’ambito dell’inchiesta condotta dal sostituto procuratore Andrea Di Giovanni. I due fratelli, una donna di 50 anni e un uomo di 55, sono stati spinti a denunciare tutto ai carabinieri dell’avvocato Roberto Luciani, che insieme al collega Giovanni Mangia li assiste sul fronte penale e punta a restituire loro un futuro attraverso l’accesso al fondo anti-usura.

I guai iniziarono nel febbraio del 2018, quando le due vittime, che gestivano un’agenzia immobiliare, attraversarono una fase di difficoltà economica. F.S. che il fratello della titolare aveva accolto nell’agenzia a titolo di amicizia, per consentirgli di scontare fuori dal carcere parte della pena alla quale era stato condannato per questioni di droga, immediatamente si offrì di aiutarli: prima consegnò loro 500 euro con interessi mensili di 200 euro, quindi 1.000 euro con interessi di 300 euro e poi cifre sempre più consistenti con interessi che, con il passare del tempo, diventarono vertiginosi. E’ così che i due fratelli entrarono in una spirale senza uscita, che a fronte di un debito di 13mila euro, li portò a sborsare 55mila euro di interessi, costringendoli a subire violenze, minacce e umiliazioni.

«Nel vortice finì anche nostra madre, che ad 80 anni è quella che ha pagato di più – racconta la figlia – tutta la sua pensione finiva agli usurai, non ha potuto più acquistare le sue medicine e loro le andavano a bussare a casa». F.S., che nel frattempo era arrivato ad applicare interessi di 100 euro al giorno, si fece sempre più minaccioso e i due fratelli non riuscivano più a pagare neanche le utenze di casa. Parenti ed amici li aiutarono con dei prestiti, ma i soldi non erano mai abbastanza. Al punto che i titolari dell’agenzia non ebbero altra scelta che distrarre danaro dalle caparre versate dai clienti. Presto anche l’attività lavorativa andò in fumo e restò solo la pensione della madre.

Poi F.S. passò dalle parole ai fatti. Una sera, insieme al figlio, prelevò il fratello della titolare, lo caricò a forza in macchina e lo colpì sul viso. In un’altra occasione l’uomo fu aggredito e schiaffeggiato, davanti alla compagna, dopo essere stato trascinato in strada. «Abbiamo perso tutto, compreso la casa – dice la sorella – ma dopo l’arresto di F.S. ci sentiamo più liberi e non siamo più costretti a nasconderci».
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