La banda del Rolex rapina la gioielleria Seta: bottino 90mila euro

La banda del Rolex rapina la gioielleria Seta: bottino 90mila euro
di Patrizia Pennella
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Mercoledì 27 Aprile 2022, 10:36 - Ultimo aggiornamento: 10:43

La vetrina vuota è quella con lo sfondo verde dei Rolex: a brillare è rimasta soltanto la scritta dorata. Gli orologi, tutti di grande valore, hanno preso il volo in una rapina lampo che si è consumata ieri nel cuore della città, in via Cesare Battisti, a Pescara. Ripulita, nel primo pomeriggio, la gioielleria Seta, uno degli esercizi storici di Pescara, concessionaria del prestigioso marchio svizzero. Un colpo ben studiato, probabilmente ragionato sfruttando le abitudini del personale del negozio: secondo indiscrezioni, i rapinatori avrebbero approfittato di un momento in cui la porta era stata lasciata aperta, mentre i commessi sistemavano le vetrine e pulivano lo spazio esterno anteriore al negozio. Ad entrare sono state tre persone giovani con cappelli in testa e il volto parzialmente coperto dalle mascherine. Zaino in spalla hanno avvicinato il personale, senza mostrare armi, ma con un atteggiamento molto convincente hanno prelevato nove orologi, tutti Rolex, e poi si sono allontanati rapidamente, mescolandosi alla gente nella zona pedonale. Nessuno tra i passanti si è accorto di niente. Nessuno ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine: i rapinatori si sono mossi con tranquillità e con sicurezza. A chiamare la centrale operativa della questura sono stati i dipendenti della gioielleria: sul posto sono arrivate pattuglie della squadra volante e della squadra mobile con il dirigente Gianluca Di Frischia. Per i rilievi è poi arrivata la polizia scientifica: gli agenti sono rimasti all’interno dell’esercizio commerciale fino all’ora di chiusura. Una volta raccolte le testimonianze, sono stati acquisiti i filmati della videosorveglianza della gioielleria, le immagini saranno agganciate a quelle delle telecamere di altri esercizi commerciali, ma soprattutto della sala di controllo comunale. Passaggi che, come accaduto di recente anche per il tentato omicidio di piazza della Rinascita, dovrebbero consentire di individuare almeno una parte del percorso seguito dai tre rapinatori.


IL BOTTINO Secondo una prima valutazione, il bottino si dovrebbe aggirare tra gli 80 e i 90mila euro. I titolari della gioielleria non hanno voluto rilasciare dichiarazioni. Quattro anni fa il negozio della famiglia Seta, sempre lungo via Cesare Battisti, fu rapinato da due banditi che di Rolex ne portarono via settanta. Il primo entrò nel negozio vestito da postino, con il casco in testa, il secondo lo seguì a ruota: minacciarono i commessi con un’arma e sparirono con un bottino stimato in 800mila euro. Resta il dato di un centro città tornato permeabile alla criminalità, una volta chiusa, almeno virtualmente, la parentesi dell’emergenza sanitaria. Ma l’intero territorio metropolitano sembra essere in difficoltà: non è necessario arrivare fino a Sambuceto, al caveau dell’Ivri, basta fermarsi alla sala scommesse di Spoltore, rapinata l’altra sera, o al pub di Portanuova, dove meno di una settimana fa il colpo è stato messo a segno utilizzando una pistola giocattolo. L’idea è quella di un risveglio generale della piccola e grande criminalità che a Pescara arriva anche in trasferta da Puglia e Campania per lavori veloci e redditizi. I furti dei Rolex spesso hanno alle spalle committenti che lavorano sul mercato parallelo. Non si esclude, tra l’altro, che i rapinatori possano aver avuto dei complici piazzati in zona a controllare eventuali passaggi delle forze dell’ordine e che potrebbero averli aiutati a progettare l’operazione.
 

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