È riuscita a telefonare di nascosto mentre i genitori litigavano: era impaurita quando ha chiesto aiuto all'operatore della centrale operativa dei carabinieri di Popoli (Pescara). È stato il coraggio di una ragazzina a far emergere, in pochi giorni, una brutta storia di maltrattamenti in famiglia. Lei, che è ancora minorenne, qualche sera fa aveva deciso di chiedere soccorso, stanza di una situazione che dura da anni.
Quando i carabinieri sono arrivati nell'abitazione di Torre de' Passeri da cui era partita la chiamata la situazione era, ma solo apparentemente, tranquilla. L'uomo ha fatto il possibile per assumere un atteggiamento e un tono di voce assolutamente rassicuranti: non ha negato la discussione con la compagna, ma ha detto che si trattava di una normale lite tra coniugi, niente insomma di cui preoccuparsi Ma i carabinieri memori della chiamata e della voce spaventata della ragazzina che aveva chiamato non hanno prestato tanto attenzione alle parole degli adulti, quanto al modo di guardarli dei minori, alle loro reazioni, a quel comportamento timoroso tipico di chi ha paura di una reazione dei grandi, dell'esplosione che può arrivare da un momento all'altro.
Per questo, coordinati dal maggiore Giovanni Savini, hanno deciso di approfondire le indagini.