Bimba con due mamme, il Tribunale: «Sono entrambe genitori»

Bimba con due mamme, il Tribunale: «Sono entrambe genitori»
di Patrizio Iavarone
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Lunedì 14 Novembre 2022, 08:18 - Ultimo aggiornamento: 10:32

Il tribunale dei Minori dell'Aquila l'ha riconosciuta mercoledì scorso formalmente e giuridicamente come mamma, seconda mamma. Genitore due, insomma, oltre a quello biologico che ha concepito la bambina tre anni fa. «Un percorso lungo, ma non particolarmente difficile racconta la donna, 48enne di Sulmona che abbiamo fatto volentieri e di concerto con i servizi sociali e le nostre famiglie che ci hanno sostenuto in tutto». Per l'avvocata della donna, Barbara Ranucci, si è trattato di «una sfida, in quanto in Italia sono state emanate pochissime sentenze simili a questa spiega e posso affermare con ragionevole certezza che in Abruzzo sia la prima».

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Si tratta nella sostanza del riconoscimento di adozione di una bimba di tre anni, concepita tramite inseminazione medicalmente assistita fatta in Spagna, per la compagna della mamma biologica, 43enne sempre di Sulmona, che con la sua donna sta insieme da nove anni. «Quando la mia compagna è rimasta incinta abbiamo avviato le pratiche per l'adozione continua la neo mamma contestualmente volevamo anche sposarci, o meglio unirci civilmente, unione che abbiamo dovuto rimandare a causa della pandemia e che abbiamo celebrato lo scorso anno.

Nel frattempo ci siamo sottoposte a tutte le indagini richieste e alla fine il Tribunale ci ha fatto anche i complimenti, riconoscendo in noi una famiglia solida e di principi. Hanno verificato il contesto sociale, la solidità economica (entrambe abbiamo un buon lavoro), la natura del nostro rapporto di coppia, il fatto di avere una vita e un mutuo realmente condivisi. Insomma di essere una famiglia».

Non si può non tener conto delle situazioni che sono da tempo esistenti e cristallizzate scrive il tribunale - il minore è nato e cresciuto con le componenti la coppia, instaurando con loro, madre biologica e compagna, un legame inscindibile che, a prescindere da qualunque classificazione giuridica, nulla ha di diverso rispetto a un vero e proprio vincolo genitoriale. Negare al minore i diritti e i vantaggi che derivano da questo rapporto costituirebbe certamente una scelta non corrispondente all'interesse del minore». Un passo in avanti verso il diritto alle genitorialità delle coppie dello stesso sesso, che tuttavia stride con norme che, ad oggi, in Italia, a differenza di tanti Paesi europei, non consentono la procreazione assistita a donne sole: «Per coronare la nostra famiglia continua la 48enne siamo dovute andare in Spagna, con tutto quello che questo comporta in termini anche economici». Ora, però, la neo mamma non è in vena di polemiche: «Sono felice conclude perché così ho tutelato mia figlia e la mia famiglia».

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