Ha cambiato scuola e oggi vedrà uno psicologo. È l'epilogo della storia di una ragazzina. Siamo in una scuola media di Giulianova. La docente di attività motoria, invita i ragazzi a svolgere un componimento sul personaggio dello sport che preferiscono e lei che frequenta la prima media ed ha 11 anni, è attratta dalle gesta un campione della pallacanestro americana, LeBron James. Tema scritto e poi riportato su una chiavetta e da far vedere nel tablet a scuola.
Racconta la mamma: «Quando mia figlia ha fatto vedere ad alcune compagne di classe che cosa aveva scritto, due di queste sono intervenute in maniera pesante; una le ha preso le braccia e l'altra, con una penna le ha scarabocchiato sul tablet quello che aveva scritto. Così, quando l'insegnante, che si era assentata in quel momento, è rientrata in aula, ha visto che il testo di mia figlia tutto scarabocchiato. Le ha chiesto cosa fosse accaduto, ma lei, profondamente dispiaciuta, non ha risposta e così hanno fatto gli altri alunni ai quali ha chiesto. E le due compagne di classe hanno scarabocchiato il testo di mia figlia con questa motivazione: «Ma è un nero».
«La cosa mi è parsa subito molto grave.