Bambina bullizzata a scuola perchè tifa LeBron James: «È un nero». La mamma: «Ora sta male»

Il brutto episodio in una scuola media di Giulianova

Bimba bullizzata a scuola perchè tifa per un atleta nero, la madre: «Ora sta male»
di Francesco Marcozzi
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Venerdì 9 Dicembre 2022, 09:42 - Ultimo aggiornamento: 11:03

Ha cambiato scuola e oggi vedrà uno psicologo. È l'epilogo della storia di una ragazzina. Siamo in una scuola media di Giulianova. La docente di attività motoria, invita i ragazzi a svolgere un componimento sul personaggio dello sport che preferiscono e lei che frequenta la prima media ed ha 11 anni, è attratta dalle gesta un campione della pallacanestro americana, LeBron James. Tema scritto e poi riportato su una chiavetta e da far vedere nel tablet a scuola.

Racconta la mamma: «Quando mia figlia ha fatto vedere ad alcune compagne di classe che cosa aveva scritto, due di queste sono intervenute in maniera pesante; una le ha preso le braccia e l'altra, con una penna le ha scarabocchiato sul tablet quello che aveva scritto. Così, quando l'insegnante, che si era assentata in quel momento, è rientrata in aula, ha visto che il testo di mia figlia tutto scarabocchiato. Le ha chiesto cosa fosse accaduto, ma lei, profondamente dispiaciuta, non ha risposta e così hanno fatto gli altri alunni ai quali ha chiesto. E le due compagne di classe hanno scarabocchiato il testo di mia figlia con questa motivazione: «Ma è un nero».

«La cosa mi è parsa subito molto grave.

Mia figlia non mi ha raccontato tutto subito, ma ho visto che era cambiata, che non mangiava e si rinchiudeva in camera o in bagno. Ho cercato telefonicamente i genitori delle due ragazzine e, mentre una mi ha chiesto scusa per il comportamento di sua figlia, il padre dell'altra l'ha difesa. Allora mi sono recata a scuola per essere ricevuta dalla dirigente, ho avuto l'ok dopo otto giorni. Ha ricevuto me e mio marito assieme all'insegnante di motoria ma ho capito che non sarebbe stato preso alcun provvedimento, per cui, siamo andati via. Nei giorni successivi mia figlia è stata come evitata in classe dagli altri, anzi ha raccontato che le tiravano le gomme e altri oggetti. Non era più il caso che stesse lì e l'abbiamo trasferita in un'altra media e ci siamo recati in caserma a denunciare quanto accaduto e i militari ora inoltreranno un rapporto alla procura. Ma il fatto più grave è che ora mia figlia sta male e non si riprende da questa brutta avventura».

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