Secondo l’accusa è ciò che avrebbe fatto, all’uscita del casello di Mosciano, F.A., 48 anni, di Roma. L’uomo, però, accusato di truffa, è stato assolto per non aver commesso il fatto. Scrive il giudice nelle motivazioni contestuali: «Resta il fatto che il conducente del mezzo non è mai stato identificato e la mera proprietà dello stesso in capo al pervenuto non è sufficiente per ritenere che fosse alla guida. Difatti nessun accertamento è stato fatto dalla Procura in tal senso e nemmeno è stato verificato se l’auto fosse effettivamente nella disponibilità del formale proprietario nel periodo in contestazione». Chiamato a testimoniare anche il procuratore generale della società autostrade che ha riferito di aver appurato che nel periodo in contestazione, tra agosto del 2015 e gennaio del 2016, «ignoto conducente alla guida di autovettura è transitato più volte al casello di Giulianova non pagando il pedaggio e accodandosi al mezzo che lo precedeva e che utilizzava il telepass». La dimostrazione che non sempre i furbetti del telepass vengono smascherati. Resta, però, il fatto che l’imputato è finito a processo solo perché proprietario del veicolo con tutto ciò che ne è conseguito.
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