Autostrada, il dissequestro del Cerrano: tutte le condizioni per il transito dei Tir

Autostrada, il dissequestro del Cerrano: tutte le condizioni per il transito dei Tir
di Saverio Occhiuto
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Venerdì 31 Gennaio 2020, 09:29 - Ultimo aggiornamento: 16:27
Parziale riapertura del tratto della A14 (all’altezza del Cerrano) che era stato interdetto ai Tir dalla procura di Avellino, mentre permane il divieto per il trasporto eccezionale e i camion che hanno a bordo merci pericolose. I mezzi del trasporto eccezionale sono quelli che eccedono ai limiti di volume e di sagoma previsti dal codice della strada: spesso si incrociano sulle strade accompagnati da una “scorta tecnica” e vengono solitamente impiegati nel trasporto industriale. Questa la decisione assunta dal gip di Avellino dopo il voluminoso dossier consegnato alla stessa procura campana dalla concessionaria Autostrada per l’Italia. I Tir potranno dunque abbandonare la Statale 16, dove la situazione emergenziale era divenuta insostenibile per tornare sulla A14, ma il tratto tra i caselli di Pescara Nord e Atri-Pineto resterà completamente chiuso al traffico, in entrambe le direzioni, dalle 23 di domani fino alle 5 di domenica per consentire i lavori di manutenzione del viadotto Cerrano disposti dalla stessa procura avellinese.

Decisivo - per eliminare almeno parzialmente il blocco che da prima di Natale aveva paralizzato il traffico sull’ Autostrada Adriatica - è stato il Piano di Monitoraggio e di gestione delle emergenze che la concessionaria della A14 ha affidato a due società esterne: la Studio Speri e la E&G srl. Un piano centrato sul potenziamento del sistema di monitoraggio del tratto critico del Cerrano soggetto a fenomeni di smottamento del terreno, attraverso una serie di nuove strumentazioni: stazione meteorologica con acquisizione automatica dei livelli di temperatura e di altezze della pioggia; nuove mire tipografiche sul plinto di fondazione dei pilastri del viadotto, con sistema di acquisizione automatica. Impianti da realizzare entro il 28 febbraio prossimo, come viene riportato nello studio. In premessa, nel carteggio riservato consegnato da Autostrade per l’Italia, si segnala che la frana che ha interessato il viadotto ha coinvolto con il suo movimento i pilastri 1, 2 e 3 del versante Nord della valle del Fosso Cerrano e che le evidenze strutturali hanno mostrato “il serraggio delle chiavi di taglio e la chiusura dei giunti di dilatazione, indicando uno spostamento delle pile verso valle che coinvolge lo stesso impalcato”. Da qui, la conseguente e accurata campagna di indagini conoscitive e i controlli che hanno riguardato i terreni e le opere di fondazione, nonché gli interventi manutentivi per eliminare i difetti attribuiti ad agenti atmosferici e al naturale invecchiamento della infrastruttura.

Le prime reazioni sono arrivati dai sindaci, come quello di Silvi, Andrea Scordella, che vedono liberati i propri territori dalla morsa del traffico e dello smog causato dal dirottamento dei mezzi pesanti sulla Statale 16. Quello di Montesilvano, Ottavio De Martinis, aveva già inoltrato nelle ultime ore alle autorità competenti una lettera con la richiesta di risarcimenti danni per le conseguenze causate dal blocco della A14 all’economia e al patrimonio pubblico della cittadina adriatica. Un parametro che sarà utilizzato per quantificare esattamente l’entità dei danni è il mancato introito dei commercianti rispetto ai ricavi conseguiti nello stesso periodo dello scorso anno.
Il senatore Luciano D’Alfonso sottolinea il suoi impegno istituzionale per risolvere il problema. Anche l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Mauro Febbo, non aveva nascosto le sue preoccupazioni per i contraccolpi causati dal blocco autostradale agli autotrasportatori e a tutto l’indotto legato alle attività commerciali: «Una situazione di estrema gravità – ha commentato ieri dopo la notizia del parziale dissequestro del viadotto – su cui ci auguriamo possa essere messa presto la parola fine». Cauto anche il governatore della Regione, Marco Marsilio: «E’ una notizia che ci lascia soddisfatti, ma solo parzialmente. Il divieto di transito che permane nei confronti dei trasporti eccezionali e di quelli relativi alle merci pericolose, continuerà comunque a gravare sulla Statale 16, causando disagi per i cittadini». Dopo avere assicurato un monitoraggio costante della situazione, Marsilio informa che nei prossimi giorni chiederà al Ministro «l’apertura di un tavolo per affrontare seriamente la questione del Corridoio Adriatico, a cominciare dal destino dell’ autostrada e della Statale 16, ma senza trascurare quello della linea ferroviaria». Mercoledì pomeriggio, intervenendo nell’aula della Camera sulla interrogazione del deputato abruzzese di Italia Viva, Camillo D’Alessandro, il ministro Paola De Micheli aveva assicurato che il suo dicastero stava monitorando costantemente la situazione della A14. D’Alessandro si era detto tuttavia deluso della “non risposta” fornita dal ministro sulla richiesta di sospendere le tariffe autostradali alla luce dei gravi disservizi causati all’utenza della A14. Richiesta che era già stata inoltrata dallo stesso deputato nel question time alla Camera del 13 novembre scorso, ma senza alcun esito.
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