Chiuse le discoteche, esplodono party privati in villa con ragazzi abruzzesi, romani e milanesi

Chiuse le discoteche, esplodono party privati in villa con ragazzi abruzzesi, romani e milanesi
di Tito Di Persio
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Mercoledì 19 Agosto 2020, 10:11 - Ultimo aggiornamento: 10:15

 Festa privata in piscina tra ragazzi a Casoli di Atri, in provincia di Teramo: tutti senza mascherine, né rispetto delle distanze di sicurezza anti-Covid. Molti genitori sono preoccupati. Tutto in barba alle normative del Governo per limitare l'aumento dei contagi (e dei ricoveri nelle terapie intensive, i cui numeri sono ancora bassi, ma crescono da una decina di giorni), che ha deciso di sospedere le attività di ballo e, di fatto, di chiudere le discoteche e rendere obbligatorie le mascherine nei luoghi del divertimento dalle 18 alle 6 del mattino.
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Una settantina di ragazzi, stando a quando denunciato da un genitore, nel tardo pomeriggio di lunedì, fino alla mattinata di ieri, si è riunita in una villa con piscina a Casoli di Atri per una mega festa tra balli, tuffi e drink.
I giovani, sempre stando a quando si apprendo dal genitore, sono gran parte di Roseto e Pineto e a loro si sono uniti turisti romani e milanesi. Ovviamente, come avviene nella generazione dei millennium, ogni istante è stato immortalato e postato sul un profilo Instagram dal nome della festa. Poi i partecipanti hanno condiviso le scene sui loro profili privati. Sulla pagina ufficiale del profilo Instagram i ragazzi hanno linkato, probabilmente pensando di voler in qualche modo rispettare le regole, la normativa anti-Covid del Ministero della Salute. Peccato che le uniche mascherine che si vedono nei video e nelle foto sono quelle di carnevale che servono per divertirsi e coprono gli occhi e non naso e bocca.
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«Mio figlio – dice la mamma di uno dei partecipanti – ha il papà immunodepresso da anni. Per lo più già abbiamo perso un parente stretto a causa di questo maledetto virus. Non vorrei perdere anche mio marito. Non sono una bacchettona - spiega la donna – Sono stata giovane anche io. Capisco la voglia di divertirsi. Ma questa è pura incoscienza è deve essere fermata. Ho geolocalizzato quasi tutti i partecipanti. Ho visto il materiale video e fotografico che hanno condiviso. Da mettersi le mani sui capelli: ballano tutti in costume, uno attaccato all’altro, poi si tuffano in piscina dopo aver bevuto con il bicchiere in mano e in tre o quattro sono sdraiati su galleggianti rosa a forma di cigno. Ma stiamo scherzando? Si rendono conto ancora del rischio che stiamo correndo?». Poi la donna conclude chiedendosi: «Ma non era meglio, in virtù di quanto sta accadendo, tenere le discoteche aperte ed aumentare i controlli?».
 

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