Grazie alle investigazioni svolte dalle Fiamme Gialle, l’INPS ha immediatamente sospeso le erogazioni non dovute, avviando contestualmente il recupero delle somme già elargite, mentre la magistratura inquirente ha sottoposto a sequestro l’intero ammontare della truffa accertata nei confronti dei singoli responsabili, risultati per lo più essere domiciliati in Paesi del Sud America e dell’Europa dell’Est.
Tra i casi più eclatanti, quello di un pensionato, fittiziamente residente in un Comune della valle peligna che oltre all’assegno sociale è risultato percipiente di indennità di accompagnamento per un totale di oltre 80.000 euro; è stata poi scoperta una coppia di coniugi che, sebbene regolarmente iscritti all’anagrafe di un Comune peligno, risultavano essersi trasferiti, dopo aver contratto matrimonio, in uno Stato sudamericano continuando tuttavia a percepire l’assegno sociale per complessivi 100.000; e ancora il caso di un’anziana vedova, di genitori italiani, che nonostante risiedesse in Sudamerica, percepiva dagli anni ’90 il sussidio dell’Inps incassato dalla nipote residente in Italia; vi è poi il caso di un soggetto deceduto, dimorante in vita in Sudamerica, sul cui conto corrente continuavano, anche dopo la sua morte, ad essere versati gli assegni sociali incassati dai parenti residenti.
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