Assalti a portavalori: cinque persone
arrestate da polizia e carabinieri
C'è una nuova pista per il delitto Ceci

Assalti a portavalori: cinque persone arrestate da polizia e carabinieri C'è una nuova pista per il delitto Ceci
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Giovedì 16 Ottobre 2014, 13:25 - Ultimo aggiornamento: 13:31
PESCARA - Polizia e Carabinieri in una operazione congiunta hanno arrestato all'alba di oggi cinque persone ritenute responsabili di rapine a portavalori e ad altri soggetti compiute nella provincia di Pescara tra il 2012 e il 2013. Secondo le indagini condotte dal pm Valentina D'Agostino i membri della banda avrebbero operato anche in altre regioni italiane. Tra i reati contestati associazione per delinquere, rapina, furto e spaccio.

Le complesse indagini sono state condotte anche con l'uso di intercettazioni relative all'omicidio dell'ex collaboratore di giustizia Italo Ceci, ucciso a Pescara nel gennaio del 2012, che hanno dato pieno riscontro a dichiarazioni rese dall'ex compagna di un componente della banda. L'attività d'indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Pescara, che ha coordinato gli sforzi investigativi dei Carabinieri e della Polizia di Stato di Pescara, ha consentito di fare luce su alcuni gravi fatti delittuosi accaduti nella provincia di Pescara, nel periodo compreso tra i mesi di maggio e agosto del 2013, sui quali mai gli investigatori e i magistrati hanno smesso di lavorare. In particolare, a quattro di loro è contestata la rapina ad un furgone portavalori avvenuta il 17 giugno del 2013 nei pressi del centro commerciale Mall di Villanova, che fruttò un bottino di 52 mila euro, mentre altri due indagati sono ritenuti responsabili della rapina ad un distributore di carburanti avvenuta il 27 maggio del 2013 a Villa Raspa di Spoltore (Pescara), durante la quale furono asportati oltre quattromila euro. A tre componenti della banda sono imputati i furti di due autovetture, messe a disposizione dell'organizzazione per portare a segno gli assalti, mentre ad uno solo degli indagati è contestato anche il reato di spaccio di cocaina. Due rapine sono state sventate nel corso delle indagini grazie a mirate perquisizioni che hanno mandato a monte i piani dei criminali. Sono in corso ulteriori indagini al fine di accertare il coinvolgimento dei componenti della banda di rapinatori in altri episodi delittuosi avvenuti in Abruzzo e in altre regioni italiane.

Le persone arrestate all'alba di oggi da polizia e carabinieri, nell'ambito dell'operazione che ha sgominato una organizzazione specializzata in assalti a portavalori, rapine, furti e spaccio di droga sono: Roberto De Lido, 47 anni, nato a Bari e residente a Pesaro; Mario Di Emidio (48) di Spoltore (Pescara); Nicola Nocella (57) di Pescara e Massimiliano Palliotti (34) di Manoppello Scalo (Pescara). Giovanni Misso (60) non è stato catturato. Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal Gip del Tribunale di Pescara Nicola Colantonio, su richiesta del Pm Valentina D'Agostino. A quattro degli arrestati è stato contestato la rapina ad un portavalori avvenuta il 17 giugno del 2013, e che fruttò al commando 52mila euro.



IL COLLEGAMENTO CON IL DELITTO CECI

Le indagini sono state condotte anche con l'utilizzo di intercettazioni relative all'omicidio di Italo Ceci, l'ex collaboratore di giustizia freddato a colpi di pistola nel gennaio del 2012. Determinanti anche le dichiarazioni rese dalla ex compagna di uno dei componenti della banda (De Lido). «Dal momento dell'omicidio Ceci fino ad oggi vive una indagine sul cuore pulsante della criminalità pescarese. Indagine che è ancora in corso. Il personaggio - hanno spiegato il dirigente della Mobile Pierfrancesco Muriana e il capitano Claudio Scarponi - centrale è Mario D'Emidio che è legato all'omicidio Ceci perchè sul suo furgone sono state montate le targhe della Punto rossa utilizzata dal killer di Ceci. A D'Emidio, fermato dieci giorni dopo l'uccisione di Ceci sul suo furgone, sono legati Nicola Nocella e Massimo Ballone (noto per essere stato tra i membri della Banda Battestini che insanguinò Pescara negli anni ottanta e novanta) che però non è indagato in questa inchiesta, ma indagato nell'omicidio Ceci. L'indagine - hanno spiegato gli inquirenti - è stata difficoltosa per la scaltrezza dei membri della banda che usavano tutte le accortezze per non farsi scoprire e poi per la tipologia di reati commessi. Nella sua ordinanza il Gip ha sottolineato la capacità di questi soggetti ad uccidere in un eventuale scontro armato. Nel corso delle indagini siamo riusciti a sventare due rapine a portavalori sull'autostrada Roma-L'Aquila-Pescara il 27 giugno 2013 e il 16 agosto sempre dell'anno scorso in Toscana a Cecina (Livorno). Come ha spiegato questa mattina in conferenza stampa Il colonello Paolo Piccinelli "a Pescara si è registrata una grande sintonia fra le varie forze dell'ordine che non può fare che bene e che ha portato, attraverso due indagini all'inizio separate, ottimi risultati, con la cattura di personaggi di spicco non solo della criminalità pescarese".