Arte, la morte di Franco Summa: è stato il poeta dei colori

Arte, la morte di Franco Summa: è stato il poeta dei colori
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Domenica 26 Gennaio 2020, 10:01
Le mostre di giugno scorso all’Aurum e, soprattutto, di ottobre alla Maison des arts diventano di colpo un testamento artistico. L’installazione in cantiere per il restyling di piazza Caduti del mare, a Pescara, sarà l’omaggio postumo alla città con il cui scenario urbano ha maggiormente dialogato nel corso di una vita. Franco Summa è morto ieri sera dopo un mese di lento declino. Aveva 84 anni ed è stato fra gli artisti più rappresentativi della leva formatasi nella fucina creativa del liceo artistico fondato da Giuseppe Misticoni. Nomi come Andrea Pazienza e Tanino Liberatore, Ettore Spalletti, Giuseppe Di Prinzio, Nicola Febo, Elio Di Blasio, Giovanni Melarangelo, Sandro Visca, molti di quali già consegnatisi all’eternità.

La memoria di Summa resterà inevitabilmente ancorata alla forza esplosiva dei colori, lasciando in secondo piano la cifra più autentica dell’artista, costituita dal dialogo con lo spazio urbano. Dalla porta del mare, geometrica, provocatoria, imponente, discussa, all’invasione cromatica nel centro storico di città Sant’Angelo; dall’occhio di San Francesco nella piazza omonima, l’esperimento più ardito, alla vetrata policroma per la ex chiesa di San Michele, nel complesso dell’Emiciclo all’Aquila, suggello di raffinata poesia sulla ricostruzione aquilana. Opere e installazioni mai banali, a volte divisive, costantemente attente ai processi di trasformazione urbana. Una poetica che riuscì a contaminare, facendone arte, persino le traversine e la massicciata del vecchio tracciato ferroviario.

E interamente giocata sui concetti ribaltati di “Città della memoria” e “Memoria della città” è stata la mostra di ottobre dedicata all’opera grafica pubblicata nel 1986 dal maestro Summa, come esito di una ricerca durata circa un quindicennio sul rapporto tra Arte e Città. «In un esercizio di scrittura e riscrittura dell’enorme palinsesto di vita rappresentato dal contesto urbano - spiegò in sede di presentazione Nicoletta Di Gregorio - Summa ha usato punti e contrappunti, assonanze e rimandi interni tra le sue immagini, per parlarci non solo di forme del reale, bensì di vere e proprie stratificazioni della memoria. La città di Summa è perciò non soltanto un luogo fisico, ma anche tradizione storica, è un’esperienza culturale e simbolica insieme».

Tra i primi a celebrare la scomparsa del maestro, l’ex sindaco marco Alessandrini e l’ex presidente del consiglio comunale Antonio Blasiolio scrivono in una nota congiunta: «Pescara perde un po’ della sua luce, quella che lui, in tutta la sua lunga vita artistica, ha cercato di mettere in ognuna delle sue opere, sia che si trattasse di quadri, che di sculture, installazioni, persino nei mobili dorati che riempivano la sua casa museo. Ha creato per la città, ha provocato, suscitando discussioni con la sua Porta del mare, per la quale avevamo lavorato, durante la nostra amministrazione, affinché potesse rinascere, stavolta in pianta stabile». Un’arte «tanto contemporanea da diventare parte della città stessa». Messaggi di cordoglio sono comparsi per tutta la serata sui social. I funerali di Franco Summa si svolgeranno domani o martedì nella chiesa di San Cetteo.
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