Il mammifero preistorico, così, per la prima volta prende vita, cammina, e con un’apposita applicazione può anche correre. Per far ciò è stato ricreato l’andamento originario, correggendo l’evidente asimmetria dovuta alla mutilazione della parte sinistra, la zanna, persa probabilmente in un combattimento. «La tecnologia e, in particolare, il 3D – ha detto, inaugurando il progetto, la direttrice del Polo Lucia Arbace – ha consentito di portare qui quello che a noi manca tanto, l’elemento più antico del Museo d’Abruzzo, la vera e propria “star” che prima del terremoto attraeva il 75% dei visitatori». Le immagini dal vivo visibili sul totem ma anche sul sito musei.abruzzo.beniculturali.it colpiscono, inoltre, per lo stato, pressoché intatto, in cui si presenta la sala che ospita il Mammut come anche il piano sotterraneo delle contromine e delle celle del carcere.
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