L'Aquila e l'incendio indomabile: ancora focolai, super lavoro da terra e dall'alto

Le operazioni nel sottobosco
di Stefano Dascoli
2 Minuti di Lettura
Domenica 9 Agosto 2020, 19:42 - Ultimo aggiornamento: 19:55

L’AQUILA – L’emergenza incendi all’Aquila non è finita. Quella di oggi è stata una domenica di lavoro molto duro, sia in quota che a terra.

L’enorme rogo, che è stato sostanzialmente domato alla luce della pioggia, abbondante, caduta martedì 4 agosto, continua però a riaccendersi in più punti, costringendo gli operatori, vigili del fuoco e Protezione civile, a intervenire prontamente per evitare che i focolai possano di nuovo estendersi. Alle porte, peraltro, ci sono ancora giorni di grande caldo e questo non depone a favore dell’intervento in corso.

La domenica è stata contrassegnata da un rinforzo della ventilazione che ha permesso al fuoco di riaccendersi in più punti. In mattinata i due canadair chiesti sono arrivati per le operazioni di spegnimento dei focolai residui ad Arischia, con annessa successiva bonifica.
 


Nel frattempo sul versante di Monte Pettino hanno operato due elicotteri, uno dei vigili del fuoco e uno della Protezione civile, anche qui per la bonifica e la prevenzione. In realtà, però, ben presto il fumo è tornato a svettare alto, in particolare sul versante Est della montagna, nel sottobosco in zona Rocchetta. Così i canadair sono stati dirottati lì.

Dopo pranzo, all’incirca alle 14, ancora sulle creste, a Est della Rocchetta, il fuoco ha ripreso con forza e sono stati necessari ulteriori lanci dall’alto. Nel frattempo per tutta la giornata a terra hanno operato vigili del fuoco e volontari nelle operazioni di bonifica. Una situazione che resta difficile e che richiederà massima attenzione anche nei prossimi giorni.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA