L'Aquila, i dirigenti comunali
bocciano il maxi restyling
della Fontana Luminosa

Il rendering del progetto
di Antonella Calcagni
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Lunedì 7 Dicembre 2015, 09:39 - Ultimo aggiornamento: 09:45
L'AQUILA - Continua la “riscossa” dei dirigenti al Comune: dopo il caso precari è ora la volta della “bocciatura”, per presunta mancanza di pubblica utilità, del project financing della Fontana Luminosa, un intervento pubblico-privato da 11 milioni di euro che prevede parcheggi sotterranei e negozi, peraltro co-finanziato da alcuni imprenditori aquilani.

Il sindaco aveva chiesto ai dirigenti di seguire passo dopo passo l'iter del project financing con riunioni con il proponente, ingegner Niro La Torretta. «Nulla di tutto ciò è accaduto - spiega il sindaco - e la dirigente Enrica De Paolis ha creato una commissione composta dai dirigenti Ilda Coluzzi, Chiara Santoro e Fabrizio Giannangeli procedendo in maniera piuttosto inconsueta. Quando io e il vice sindaco abbiamo avuto un incontro con il pool ci hanno detto che il parere sul project era stato già scritto. Si tratta di un documento che stronca il progetto entrando peraltro anche in valutazioni politiche, come dire: alla città non serve».

PARERE DISCUTIBILE
Il primo cittadino è davvero infuriato contro i suoi tecnici sparando a zero: «Discutibile il parere della Santoro che ha parlato di necessità di una variante urbanistica che invece non servirebbe - continua il sindaco - Per la giunta l'opera è strategica in vista della pedonalizzazione del Centro storico dunque: in project o con fondi pubblici si farà. Anzi i dirigenti avranno il compito di trovare i fondi che avrebbero sborsato i privati». Come si ricorderà: 4 milioni 500 mila euro erano messi a disposizione dal Comune. Il rimanente del cospicuo investimento di 11 milioni, secondo gli accordi, doveva essere versato da un pool di imprenditori aquilani del calibro di Rainaldi, Ridolfi, Frezza, Cicchetti e Cucchiella e Tecnoclima. Il sindaco ha spiegato che il parere sarà approfondito, in ogni caso il progetto sarà trasmesso alla giunta e alla conferenza dei capigruppo. «Questo modo di procedere dei miei dirigenti mi ha profondamente offeso, l'opera si farà perché strategica per rendere vivibile il centro che non può tornare ad essere il far west delle auto».

IL NIET DEI TECNICI
Nel normale iter, il parere del dirigente è necessario per trasmettere la delibera alla giunta e poi al consiglio comunale che delibera sull'interesse pubblico del project prima di avviare la gara. Il niet dei tecnici ha colto di sorpresa anche l'ingegner Niro la Torretta, project manager: «Stiamo preparando una risposta - ha spiegato - in quanto riteniamo che il parere sia assolutamente sbagliato. Il pool di dirigenti utilizza mezzi tecnici per esprimere un giudizio politico, peraltro è solo il consiglio comunale che può esprimersi sulla pubblica utilità. Secondo indiscrezioni una delle motivazioni del no scaturirebbe dalla debolezza del project nel produrre ricchezza con i parcheggi e box auto.
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