L'Aquila, "anatra zoppa" evitata per soli 41 voti:
c'è il rischio ricorso

L'Aquila, "anatra zoppa" evitata per soli 41 voti: c'è il rischio ricorso
di Stefano Dascoli
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Venerdì 30 Giugno 2017, 11:28 - Ultimo aggiornamento: 11:40
L'AQUILA - Il riconteggio ufficiale dei dati delle elezioni disegna uno scenario quantomeno spinoso che rischia di produrre effetti sorprendenti. In sostanza il totale dei voti validi ai sindaci ammonta esattamente a 39.039. Il cinquanta per cento più uno, dunque, sarebbe 19.520. Una quota che le liste di Americo Di Benedetto hanno davvero accarezzato, fermandosi a 19.479. Questo ragionamento è importante nell’ottica della cosiddetta “Anatra zoppa”, ovvero per l’assegnazione del premio di maggioranza. Significa, in soldoni, che se le liste avessero conquistato appena 41 voti in più, la ripartizione dei seggi avrebbe potuto premiare il centrosinistra. Cosa accadrà ora? L’esiguità dei numeri potrebbe spingere a presentare un ricorso per il riconteggio. In particolare a tentare di pescare nel mucchio delle 995 schede nulle. Quante ne servirebbero per ribaltare il quadro? Esattamente 82: la quota totale dei voti validi salirebbe a 39.121, la metà più uno sarebbe 19.561, le liste di Di Benedetto salirebbero esattamente a questo numero. Dunque bisognerebbe reperire 82 voti validi. L’interrogativo che sorge, a questo punto, è: l’anatra zoppa sarebbe applicata in automatico? Dovrebbe sancirlo un tribunale, anche perché il caso della vicina Avezzano non aiuta. Lì il premio di maggioranza è stato attribuito a De Angelis, dopo che il Ministero aveva attribuito più seggi a Di Pangrazio. Le linee di pensiero sono sempre due: applicazione del principio di governabilità – sancito anche di recente dal Consiglio di Stato – o pedissequa applicazione della norma? Il rischio è che i primi dei non eletti di centrosinistra possano tentare questa via, tortuosa ma comunque ai loro occhi “appetibile”.
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