L'Aquila, processo Casematte
la Guzzanti depone in aula

Cialente con la Guzzanti in tribunale (Foto Vitturini)
di Germana D'Orazio
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Sabato 1 Novembre 2014, 12:09
L'AQUILA - È arrivata poco consapevole del motivo della convocazione del Tribunale dell’Aquila, l’attrice Sabina Guzzanti. «Mi hanno chiamata a testimoniare per l’occupazione di Casematte da parte del comitato 3.32, ma non so per cosa di preciso», ha detto l’attrice. «I ragazzi di Casematte sono i primi che ho incontrato all’Aquila e mi hanno fatto capire lo stato di polizia istaurato nelle tendopoli». L’argomento è stato poi inserito nel docufilm «Draquila», realizzato dall’attrice nel post terremoto. La necessità di creare uno spazio di socializzazione al di fuori della cappa della Protezione Civile è stato uno degli argomento della difesa. Gli avvocati dei dodici imputati (uno deceduto) sostengono la tesi dell’eccezionalità del contesto sociale, in cui è avvenuta l’occupazione, a fine 2009. La difesa, con i suoi quaranta testimoni, non nega «l’invasione» della proprietà della Asl, ma la giustifica con la necessità di ricreare un luogo di aggregazione all’indomani del terremoto. Ma la testimonianza dell’attrice in aula è stata relegata a poche affermazioni e di scarso effetto scenico. Il giudice Grieco ha, infatti, giudicato inammissibili le domande che sottintendevano una presunta funzione di informazione sociale delle attività del Comitato.
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