L'Aquila crea e sciupa: pari nello stadio deserto (390 spettatori). Battistini: «Martedì dentro o fuori tutti»

L'Aquila crea e sciupa: pari nello stadio deserto (390 spettatori). Battistini: «Martedì dentro o fuori tutti»
di Stefano Dascoli
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Domenica 26 Novembre 2017, 18:14 - Ultimo aggiornamento: 18:20
L'AQUILA - Un’incompiuta, come le opere d’arte più intriganti e controverse. Come una squadra che crea, diverte e si diverte, mette in crisi gli avversari, domina, a volte si bea troppo, ma che non riesce quasi mai a essere cinica e concreta. E, di conseguenza, raccoglie la decima parte di ciò che semina. L’Aquila di Battistini perde altri due punti per strada, li regala al San Marino nel deserto di uno stadio freddo, semivuoto (390 spettatori, record negativo stagionale, tra i più bassi della storia), persino buio (non si accendono i riflettori nel finale, forse a causa del black out non risolto di 15 giorni fa). Certo, i cinque tifosi provenienti da San Marino insegnano, con uno striscione, che è «Mej puch che nisun», meglio pochi che nessuno, ma i pochi dell’Aquila significa nessuno: a nessuno, o quasi, importa più di questa realtà, per colpe specifiche e ormai chiare. C’è un’ultima possibilità, ed è quella di domani: è convocata un’assemblea dei soci che forse si trasformerà in un Cda che dovrebbe, forse, avvicendare l’amministratore Ranucci. C’è un bilancio da approvare, ma molto probabilmente ci sarà uno slittamento. Di certo Battistini, ieri a fine gara, è stato chiaro: «Dentro o fuori, tutti». Il rischio è che salti tutto, la speranza è che chi ha cacciato L’Aquila in questa situazione abbia un sussulto d’orgoglio. 

La cronaca racconta di una serie infinita di palle gol. Dalla super parata di Fall su Brenci (29’) al tiro a giro di Boldrini di un soffio fuori (44’). Nel secondo tempo la pressione si è accentuata ulteriormente. Ibe è entrato all’11’, un minuto dopo si è divorato un gol sottomisura di testa su cross di Valenti, poi è riuscito a segnare, al 17’, andando pericolosamente a deviare quasi sulla linea un colpo di testa già indirizzato in rete. Posizione comunque regolare. Poi si è divorato al 40’ il match point, su assist basso di Sieno. E, come spesso accade nel calcio, quando sbagli paghi. Il San Marino, che negli ultimi 25 minuti ha alzato il baricentro, ha trovato un gol con Cinque lasciato solo a un metro dalla porta su cross dalla tre quarti. Un’ingenuità clamorosa (in primis di Farroni, non uscito, e poi della difesa) che è costata l’1-1. L’ennesima occasione persa. Da segnalare che, per precauzione, è finito in ospedale Cevoli, per uno scontro fortuito con Di Maio: il giocatore (che non doveva essere in campo, poi si è fatto male Fantini nel riscaldamento) ha perso brevemente conoscenza. 

L’AQUILA – SAN MARINO 1-1
L’Aquila: Farroni 5; Pupeschi 6, Esposito 6, Ibojo 6; Marra  6 (46’st Buscé sv), Brenci 6, Ruci 6 (11’st Ibe 6), Steri 6, Sieno 6.5; Boldrini 5.5 (26’st Di Paolo 6), Valenti 6.5. All. Battistini
San Marino: Fall 6.5; Candolfi 6 (46’st Tamagnini sv), Cevoli sv (27’ Zeqiri 6, dal 41’st Guidi sv), Di Maio 6, Moretti 5.5 (11’st Ciurlanti 6); Gadda 5.5, Pestrin 5, Errico 6; Conti 5.5 (11’st Cinque 6); Zuppardo 5.5, Nappello 6. All. Orecchia
Arbitro: Di Giovanni di Caserta 6
Reti: 17’st Ibe, 43’st Cinque
Note: ammoniti Gadda, Candolfi, Pupeschi. Spettatori 390 (5 da San Marino)
 
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