L'Aquila, inchiesta sulla ricostruzione:
dieci ordinanze di custodia cautelare

L'Aquila, inchiesta sulla ricostruzione: dieci ordinanze di custodia cautelare
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Mercoledì 19 Luglio 2017, 09:36 - Ultimo aggiornamento: 20 Luglio, 15:14
L'AQUILA -  Nella mattinata odierna, il Reparto Operativo del Comando Provinciale di L’Aquila dei carabinieri, comandato dal Ten. Col. Andrea Ronchey e collaborato dai Comandi territoriali delle provincie interessate, ha dato corso a dieci ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari, notificando, contestualmente, altri cinque provvedimenti di applicazione del divieto temporaneo di esercitare l’attività professionale, su ordine del G.I.P. Giuseppe Romano Gargarella.

I provvedimenti interessano pubblici funzionari, imprenditori e professionisti, residenti nelle province di L’Aquila, Teramo, Pesaro Urbino e Bari, ritenuti a vario titolo responsabili dei reati di “concorso in corruzione per l’esercizio della funzione, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata libertà degli incanti, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, nonché soppressione, distruzione e occultamento di atti veri”.

L’indagine, avviata nel 2016 dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di L’Aquila, coordinata dal Procuratore Capo  Michele Renzo e condotta dal P.M. Antonietta Picardi della Procura della Repubblica di L’Aquila, ha riguardato complessivamente 35 soggetti (i restanti indagati in stato di libertà) ed ha messo in luce un serie di condotte poste in essere da alcuni funzionari pubblici, inseriti nel contesto del Segretariato Regionale del MiBACT dell’Abruzzo, che, ricoprendo varie funzioni e ruoli nel contesto dell’assegnazione e controllo sulle opere di restauro successive al sisma del 2009, avrebbero gestito gli appalti della ricostruzione post sisma in maniera clientelare, attribuendo incarichi professionali (alcuni dei quali su scelta dell’amministrazione, altri su loro indicazione operati dalle stesse ditte interessate all’esecuzione delle opere) a parenti ed amici.

Sempre secondo quanto ipotizzato dai Carabinieri, talune ditte si sarebbero garantite l’assegnazione di gare d’appalto con ribassi particolarmente cospicui, ottenendo successivamente il recupero, attraverso il riconoscimento di varianti in corso d’opera. Più in particolare le ditte esecutrici, in accordo con i funzionari, avrebbero avuto modo di recuperare i ribassi, durante lo svolgimento delle opere edili, con le c.d. perizie di variante (riassegnate ad affidamento diretto o con procedure negoziate senza gara) ovvero grazie a perizie di adeguamento prezzi, con un aumento talvolta anche elevato rispetto all’importo iniziale dei lavori a base d’asta.

Il compenso per i funzionari si sarebbe concretizzato, secondo quanto ricostruito, attraverso l’affidamento di incarichi professionali a parenti e/o amici (le cui parcelle, per altro, proporzionate al valore dei lavori, si arricchivano alla concessione di ciascuna variante) ovvero attraverso l’elargizione di somme in denaro; per taluni procedimenti sarebbe stata, infatti, accertata sia la turbativa della gara per l’assegnazione dei lavori sia il relativo pagamento di somme da parte dell’imprenditore al funzionario compiacente, quale corrispettivo per il buon fine dell’accordo.
Per evitare le prescritte comunicazioni all’ANAC, e, di conseguenza il controllo censorio del Garante, sarebbero state opportunamente concordate di volta in volta, con le ditte, perizie di variante al di sotto del 20% dell’ammontare dei lavori, “spacchettando” in questo modo l’importo del recupero del ribasso.

Complessivamente poste sotto osservazione dai Carabinieri le procedure relative all’assegnazione ed esecuzione di dodici opere di restauro di altrettanti edifici di interesse storico-culturale.
Di rilievo la procedura inerente le opere di recupero e restauro del Teatro Comunale di L’Aquila, i cui lavori sono attualmente in fase relativamente avanzata.
Contestualmente sono state eseguite le operazioni di acquisizione di tutta la documentazione presente presso l’Ente pubblico, nonché custodita presso ditte, studi professionali e laboratorio analisi, con il sequestro di computer e supporti informatici vari.

La nuova inchiesta giudiziaria che scuote la ricostruzione dell'Aquila a oltre otto anni dal tragico sisma coinvolge funzionari pubblici, professionisti e imprenditori, tra cui nomi eccellenti. Sarebbero complessivamente 35 gli indagati, tra cui le 10 persone poste ai domiciliari e le 5 interdizioni dall'esercizio dell'attività professionale disseminati in Abruzzo, Campania, Marche e Puglia. Secondo quanto si è appreso, le indagini dei Carabinieri dell'Aquila, coordinate dal procuratore capo Michele Renzo e dal pm Antonietta Picardi sarebbero scattate da spunti investigativi emersi da un'altra inchiesta. A inchiodare gli indagati sono intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre che video e foto che dimostrerebbero le dazioni per vincere gli appalti. 

I NOMI -  C'è l'ex segretario generale del ministero dei Beni Culturali d'Abruzzo Berardino Di Vincenzo, ora in pensione, tra i 10 indagati finiti agli arresti domiciliari nell'ambito della nuova inchiesta sulla ricostruzione pubblica post-terremoto 2009. È quanto emerge da fonti investigative. Le indagini toccano appalti pubblici gestiti dagli uffici regionali del Mibact. Non si conoscono per ora gli altri enti coinvolti. Con Di Vincenzo è indagato anche il figlio, Giancarlo, architetto, che è tra i cinque che hanno ricevuto la misura cautelare del divieto temporaneo di esercitare l'attività professionale. I due sono stati già indagati lo scorso febbraio nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti della Regione Abruzzo, in particolare per il filone della ricostruzione post-sisma di palazzo Centi, sede della presidenza della Giunta nel centro storico aquilano. A Teramo i carabinieri della compagnia hanno eseguito un'ordinanza cautelare ai domiciliari nei confronti di un imprenditore della ditta Fracassa. È indagata anche una professionista. 
Ecco l'elenco:

Ai domiciliari:
Lionello Piccinini (dipendente Mibact)
Antonio Zavarella (architetto)
Berardino Di Vincenzo (ex segretario Mibact)
Marcello Marchetti (dipendente Mibact)
Mauro Lancia (imprenditore)
Giampiero Fracassa (imprenditore)
Vito Giustino (imprenditore)
Antonio Loiudice (imprenditore)
Graziantonio Loiudice (imprenditore)
Leonardo Santoro (tecnico)

Divieto di esercitare l’attività:
Giancarlo Di Vincenzo (tecnico)
Alessandra Del Cane (tecnico)
Michele Fuzio (tecnico)
Domenico Pazienza (tecnico)
Michele Buzzerio (tecnico)

Indagati
Valerio Agostinelli (tecnico)
Italo Albani (imprenditore)
Giancarlo Boscaino (tecnico)
Claudia Castagnoli (dipendente Mibact)
Fabio Cacciari (tecnico)
Gianfranco D’Alò (dipendente Sovrintendenza)
Aldino Del Cane (tecnico)
Franco De Vitis (dipendente Sovrintendenza)
Federica Di Vincenzo (tecnico)
Claudio Finarelli (dipendente Mibact)
Giuseppe Liberati (dipendente Sovrintendenza)
Gianluca Marcantonio (tecnico)
Pasquale Marenna (tecnico)
Francesco Montazzoli (collaboratore studio Di Vincenzo)
Berardino Olivieri (dipendente Sovrintendenza)
Ernesto Penzi (imprenditore)
Giorgio Aldo Pezzi (dipendente Sovrintendenza)
Lucio Piccinini (imprenditore)
Vladimiro Placidi (tecnico)
Giuseppe Rossi (dipendente Mibact)

GLI APPALTI
Chiesa di Santa Maria del Ponte (Tione)
Chiesa di San Domenico (Sulmona)
Chiesa di San Salvatore (Civitaretenga)
Badia di Celestino V (Sulmona)
Teatro comunale (L’Aquila)
Mura urbiche (L’Aquila)
Porta Branconia (L’Aquila)
Chiesa di San Biagio (Cappadocia)
Torre medicea (Santo Stefano di Sessanio)
Chiesa di San Sisto (L’Aquila)
Duomo (San Valentino Citeriore)
Chiesa di San Pietro Apostolo (Rovere di Rocca di Mezzo)

I LAVORI - Questo l'elenco dei dodici cantieri: chiesa di Santa Maria del Ponte a Tione; chiesa di San Domenico a Sulmona; chiesa di San Salvatore a Civitaretenga; Badia di Sulmona; teatro comunale dell'Aquila; mura urbiche dell'Aquila; Porta Branconia; chiesa di San Biagio a Cappadocia; torre medicea di Santo Stefano; chiesa di San Sisto all'Aquila; duomo Ss. Valentino e Damiano a San Valentino; chiesa di San Pietro Apostolo a Rovere di Rocca di Mezzo. 

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