La decisione è del presidente Cleonice Cordisco, giudice estensore Giovanni Nappi, a latere Marina Valente. “Giustizia è fatta” dice l’avvocato Andrea Cerrone che ha tutelato il raggirato. L’ex moglie, oltre a non poter aspirare a pensione di riversibilità o eredità, è stata condannata a 4.355 euro di spese di giudizio e nessun assegno divorzile.
La storia: venduta casa l’uomo va a riposarsi nella casa anziani ma all’immobiliare conosce la donna che il 9 novembre 2009 lo sposa. Al Municipio di Lanciano viene condotto “Per fare qualcosa”, invece va a nozze civili e testimoni sono due amiche di lei, di Torricella Peligna. Neppure il cognome sapeva l’uomo della moglie visto che la chiamava solo per nome quando la vedeva all’ospizio. Il matrimonio si scopre otto anni dopo per il pagamento di un tributo. Una figlia trasecola nel sapere il padre coniugato. Nessuno sapeva nulla neppure all’ ospizio. Si pensò a un errore, era realtà.
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