Dal rapporto di lavoro alla convivenza “per amore” fino ad arrivare alla fine dell'idillio con accesi diverbi che si sarebbero trasformati in gravi percosse e minacce. La Procura dell'Aquila ha chiesto e ottenuto dal Gip la grave misura restrittiva del carcere per una badante di nazionalità moldava di 48 anni, in servizio da circa quattro anni presso l'abitazione di un anziano di 77 anni che non ha figli né altri parenti. Secondo l'accusa l'arrestata in due episodi avvenuti il 20 e 23 agosto scorsi, si sarebbe resa protagonista di maltrattamenti verso la persona offesa che ha dovuto fare ricorso anche alle cure del Pronto soccorso, che hanno spinto il Pm titolare delle indagini ad applicare per la donna la misura custodiale del carcere femminile. Occorrerà del tempo per definire la vicenda giudiziaria dai contorni ancora poco chiari.
Quello che si sa al momento è che tra la bandante e l'anziano assistito dopo un anno circa di semplice rapporto di lavoro (con regolare assunzione) sarebbe nato un sentimento che ha portato l'arrestata a convivere stabilmente con la parte offesa a tal punto da portare con sé nello stesso tetto anche la figlia, cittadina italiana.
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