Tornare a scuola non più come studente, ma come docente. In quella stessa scuola dove, in cinque anni, tra libri e cucine, ha ottenuto il diploma per addetto di sala bar e ora è tornato tra quelle mura, tra quei profumi di manicaretti e di pasticceria, a insegnare. Lorenzo Gervasini è ancora poco più di un ragazzo, ha 26 anni, è giuliese e vive con la famiglia (il padre Silvestro è direttore del mercato ittico ma ha una vena poetica e scrive anche poesie). «Io sono tornato all’Alberghiero di Giulianova con un pizzico di emozione che è poi diventata tanta quando ho visto le aule, ho notato professori che mi hanno insegnato e di cui sono diventato collega e chi mi guardano in modo un po’ incuriosito così come i ragazzi che si trovano davanti un quasi coetaneo».
Come mai è tornato all’Alberghiero, perché ha deciso di insegnare?
«Io, dopo il diploma, ma anche prima, ho svolto il lavoro per il quale mi stavo per diplomare: addetto alla sala bar.
E’ severo con i suoi alunni?
«Beh, ricordo come mi trattavano i professori quando ero studente. Faccio altrettanto. Il merito resta la stella polare del mio lavoro in quanto questa è una scuola che ha un pregio altissimo, quello di far trovare un lavoro alla fine del quinquennio. Molti, come è stato nei mio caso, anche dopo i primi tre anni e le strutture turistiche si attendono tanto da noi».
Proprio da ieri l’Alberghiero “Crocetti-Cerulli” si è colorato sempre più d’Europa grazie al progetto Erasmus+4.0, iniziato nel dicembre del 2019 tra i partner francesi, portoghesi e italiani e giunto alla sua conclusione in questa settimana con la terza mobilità, in forma blended a causa della pandemia, organizzata dall’Istituto giuliese. I partner sono stati accolti virtualmente dal dirigente scolastico Luigi Valentini, che ha ricordato come le nostre nazioni abbiano storicamente sempre perseguito gli obiettivi dell’integrazione europea.