Aggressione con l'acido, accuse incrociate tra gli imprenditori

L'ospedale di Teramo
di Teodora Poeta
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Venerdì 1 Febbraio 2019, 10:35
Si accusano a vicenda i due imprenditori di Teramo protagonisti della lite terminata con il lancio dell’acido muriatico finito sul volto di Aldo Di Francesco. Le querele di entrambe le parti sono state infatti formalizzate e a quanto pare l’uno addossa all’altro la responsabilità dell’accaduto, con versioni opposte e denunce che adesso sono al vaglio della magistratura. Agli inquirenti spetta adesso il difficile compito di ricostruire quanto accaduto con certezza mercoledì nella tarda mattina, fuori dal deposito di materiali edili dell’imprenditore Carlo Cerino a Piano d’Accio. E’ lì che i due si sono incontrati probabilmente per discutere di affari, ma poi tutto è degenerato. E all’improvviso è spuntata fuori una maledetta bottiglietta d’acqua contenente invece acido.

Secondo la versione fornita da Cerino sin da subito agli agenti della Volante arrivati sul posto, è Di Francesco che avrebbe tentato di lanciargli l’acido e aggredirlo con un punteruolo e lui si sarebbe solo difeso con lo sportello dell’auto dello stesso imprenditore. Un gesto che avrebbe spinto quella bottiglietta contro il presunto aggressore, stando a questa versione dei fatti, rimasto così lui stesso vittima del proprio gesto. Ma Di Francesco nega proprio questa versione dei fatti e accusa Cerino di averlo aggredito con l’acido. Chi in questo momento si trova ricoverato in ospedale per le gravi ustioni riportate al volto è Di Francesco. I primi referti del pronto soccorso, quelli utili ai fini della notizia di reato, riporterebbero 30 giorni di prognosi per Di Francesco e 20 per Cerino, ferito ad una mano.

La Procura, che ha già aperto un fascicolo, al momento non ha ancora iscritto nessuno nel registro degli indagati. L’ipotesi per cui si procede sono le lesioni aggravate dall’uso di armi, in questo caso l’acido e il punteruolo sequestrato. Controllata dagli agenti della Polizia scientifica l’auto di Di Francesco, pure questa immediatamente sequestrata. E’ da qui che potrebbe emergere la verità sull’accaduto. Gli schizzi dell’acido, attraverso una perizia, potrebbero raccontare la verità e spiegare se il lancio è stato lanciato da dentro l’abitacolo o da fuori, confermando, così, o smentendo l’una o l’altra versione. Nel frattempo la Polizia sta cercando testimoni e ascoltando persone che potrebbero essere utili ai fini delle indagini. Così come si stanno ricostruendo i rapporti tra i due imprenditori per risalire al possibile movente del gesto, legato forse ad un debito. Ieri mattina Di Francesco è stato visitato in reparto dai medici. Le sue condizioni sono gravi, ma per ora è ancora troppo presto per fare una prognosi. In questi casi è necessario attendere ed essere ottimisti. Il fascicolo è passato al pm Silvia Scamurra, titolare adesso della complicata inchiesta.
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