Clienti adescati su un sito di incontri gay e rapinati: arrestati tre richiedenti asilo politico

Clienti adescati su un sito di incontri gay e rapinati: arrestati tre richiedenti asilo politico
di Teodora Poeta
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Sabato 25 Febbraio 2023, 08:24

Sono tre nigeriani richiedenti asilo politico i presunti responsabili delle rapine, delle lesioni personali e dei sequestri a scopo di estorsione ai danni di quattro teramani adescati, nei mesi scorsi attraverso Grindr, un'applicazione utilizzata per incontri tra omosessuali e bisessuali dove non è necessario compilare un profilo con informazioni private per potersi registrare. I tre, giovedì, sono stati arrestati in esecuzione di un'ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale dell'Aquila.

Si tratta di un'attività di indagine, inizialmente coordinata dalla Procura di Teramo e poi passata per competenza di reato alla Dda dell'Aquila, condotta dal personale della squadra mobile e della sezione di polizia postale di Teramo dove i fatti sono avvenuti, scaturita da una serie di denunce in cui le diverse vittime, nella prima fase tutte anonime, raccontavano sempre di incontri avvenuti dopo contatti presi tramite lo stesso social network, Grindr. È da lì, quindi, che si è partiti per ricostruire la vicenda. Mentre le indagini erano già in corso, però, è successo che un pomeriggio dello scorso ottobre una delle vittime ha chiamato i carabinieri dopo che tre nigeriani lo avevano chiuso in casa e minacciato di non farlo uscire se non avesse pagato la prestazione sessuale avuta con uno di loro.

Quel giorno per i tre è scattato l'arresto in flagranza di reato per tentata estorsione e sequestro di persona, ma dopo la convalida sono tornati in libertà perché il giudice ha ravvisato un'incompetenza funzionale e il fascicolo è stato trasmetto alla Dda.

Le successive indagini hanno accertato che i nigeriani con falsi nickname sarebbero riusciti ad attirare anche altre vittime con lusinghe e promesse, invitandole ad avere rapporti sessuali non a pagamento. Gli accordi avvenivano sempre tramite chat, con l'utilizzo dell'applicazione Grindr, ma prevedevano sempre che il rapporto sessuale non fosse a pagamento e che all'incontro con l'adescato fosse presente uno solo di loro. Dopodiché, però, una volta che il malcapitato arrivava nella casa che si trova a Villa Butteri, una piccola frazione teramana lungo il fiume Tordino, nella zona della Motorizzazione Civile, sbucavano gli altri e iniziavano le minacce di divulgare le foto in rete, le violenze fisiche e le richieste di denaro che andavano dai 100 ai 400 euro.

Qualcuno è stato anche portato fino agli sportelli bancomat per prelevare i contanti. Solo uno ha denunciato immediatamente il giorno in cui si è ritrovato chiuso in casa e senza scampo. Gli altri hanno avuto paura o piuttosto vergogna, ma poi anche loro hanno parlato. Due nigeriani sono stati rintracciati nel teramano, il terzo a Milano. Adesso si trovano tutti in carcere.
 

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