Abusi sessuali durante le visite, tre donne contro il ginecologo

Abusi sessuali durante le visite, tre donne contro il ginecologo
di Teodora Poeta
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Sabato 28 Gennaio 2023, 08:11

Sarà un processo a porte chiuse solo quando verranno ascoltate in aula le due donne che a distanza di anni hanno pure loro raccontato agli inquirenti di aver subito violenze sessuali da parte del ginecologo Francesco Ciarrocchi, senza però, averlo denunciato anche perché di fronte ormai ad un reato prescritto. Ieri, davanti al nuovo collegio presieduto dalla giudice Claudia Di Valerio si è aperto il processo al noto ginecologo teramano in cui parte civile, assistita dall'avvocata Monica Passamonti, è la donna che invece circa due anni fa si è rivolta in Questura per denunciare una presunta violenza sessuale subita quando aveva 19 anni. Anche i difensori del medico, gli avvocati Guglielmo Marconi e Tommaso Navarra, hanno chiesto per alcuni loro testimoni l'udienza a porte chiuse, ma il collegio dei giudici ha disposto le porte aperte, senza però riprese in aula, riservando tuttavia la decisione nel corso dell'istruttoria.

«A 19 anni subire ciò che ha subito la mia assistita non è facile, non lo è a nessuna età. La mia cliente è stata aggredita in passato sul web e allora adesso tutti devono sapere cosa c'è nel fascicolo, ecco perché mi sono opposta anche alla richiesta della pm al processo a porte chiuse ha commentato all'uscita dall'aula l'avvocata Passamonti - Tuttavia le donne che si sono messe allo scoperto, dando la loro testimonianza, vanno tutelate». Si tratta di due donne che non hanno mai denunciato, ritenute però credibili dalla procura, «anche perché come spiega sempre la Passamonti non avrebbero avuto motivo di calunniare una persona per un reato così grave».

Non solo. «La loro testimonianza è stata posta alla base anche della sentenza del tribunale dei Riesame aggiunge -, dove qualcuno ha provato a denigrarle e si leggono gli atti emerge che non c'era motivo, dopo venti anni, di accusare oggi una persona perché è un reato già prescritto. Questa donna, quando verrà a testimoniare qui, io la dovrò tutelare, chiedendo le porte chiuse».

Una vicenda che sin da subito ha visto contrapposti chi, pur senza conoscere gli atti giudiziari, si è schierato sul web dalla parte del ginecologo e chi, invece, in realtà molti meno, ha difeso la donna. Dal canto suo Ciarrocchi, che a marzo del 2021 finì ai domiciliari per poi tornare in libertà con la sospensione dalla professione, ha sempre negato tutte le accuse e già in fase di interrogatorio di garanzia ha sostenuto di aver fatto «solo il medico». Eppure la donna che oggi lo accusa e che in passato ha lavorato con lui, ha raccontato altro e lo ha fatto fornendo agli inquirenti una ricostruzione dettagliata di quanto sarebbe accaduto proprio nello studio medico privato del ginecologo durante una visita. Un racconto cristallizzato in fase di indagini preliminari in un lungo incidente probatorio nel contraddittorio delle parti, durante il quale lei ha ribadito quanto aveva già sostenuto di fronte alla Polizia dove si era recata per sporgere la querela. Tutto adesso chiaramente ancora da provare in tribunale dove si tornerà a marzo per iniziare a sentire i primi quattro testi della pubblica accusa.
 

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