Covid, Speranza non concede l'anticipo: Abruzzo in zona bianca dal 7 giugno

Covid, Speranza non concede l'anticipo: Abruzzo in zona bianca dal 7 giugno
di Stefano Dascoli
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Venerdì 28 Maggio 2021, 08:20

Con la campagna vaccinale che in Abruzzo procede spedita e che mercoledì ha fatto registrare il nuovo record assoluto con 13.309 dosi somministrate in appena 24 ore e i contagi sempre più in calo, parte la grande corsa verso la zona bianca. Il presidente della Regione, Marco Marsilio, ci ha provato, ma al momento il ministro della Salute, Roberto Speranza, non ha raccolto il suo input. Nessuna anticipazione delle scadenze (Marsilio chiedeva il 31 maggio), l’Abruzzo entrerà in zona bianca a partire dal prossimo 7 giugno.

Ormai è una certezza visto che l’incidenza settimanale dei casi su 100 mila abitanti rimane stabilmente al di sotto di 50, la soglia limite per azzerare praticamente tutte le restrizioni, fatta eccezione per quelle di protezione personale e per il distanziamento. In realtà qualche nodo da sciogliere ancora c’è e riguarda soprattutto la ripartenza di alcune attività specifiche, come, ad esempio, le discoteche. In alcune regioni, in particolare Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna, sono in corso di preparazione ordinanze che potrebbero riaprirle in zona bianca, utilizzandole solo per i servizi di bar e ristoranti, ma senza ballare.

Una soluzione che potrebbe essere assunta anche in Abruzzo.

L’accordo con il governo già è stato trovato sulla base della fine del coprifuoco, del rispetto delle misure di precauzione personali, di un monitoraggio comunque costante della situazione. In ogni caso dal 1 luglio ripartiranno anche le piscine, gli eventi sportivi al chiuso e i centri benessere, per cui la differenza tra giallo e bianco sarà molto molto esigua. E ieri Fratelli d’Italia, per bocca del capogruppo in consiglio regionale, Guerino Testa, e dei coordinatori provinciali di Pescara e cittadino, Stefano Cardelli e Roberto Carota, ha già chiesto il prolungamento delle aperture, per locali e ristorazione, fino alle 2 del mattino e almeno per tre giorni a settimana. Il partito forza la mano perché ritiene che «vada scansata ogni misura che possa ulteriormente ostacolare il riavvio del motore economico, soprattutto in vista dell’estate che sta per partire». 

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