Francesco diventa Francesca, il Tribunale: «Sì al cambio di sesso anche senza intervento chirurgico»

Il Tribunale di Avezzano
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Mercoledì 19 Aprile 2023, 08:25

Cambiare nome e sesso senza doversi sottoporre a un intervento chirurgico si può: è quanto stabilito dal Tribunale di Avezzano. La sentenza riguarda Francesca, ragazza avezzanese di 27 anni, che aveva chiesto il diritto alla rettifica di nome e sesso su tutte le certificazioni anagrafiche, autorizzando al contempo l'intervento chirurgico di riassegnazione del sesso, non ancora eseguito. «Una decisione molto significativa, non solo in termini di celerità e serietà nell'affrontare una tematica così delicata, dichiara Silvia Tiburzi, avvocato della giovane-, ma soprattutto perché riconosce il diritto a ottenere immediatamente la modifica anagrafica senza dover attendere i tempi della sanità e dei complicati interventi chirurgici».

«Inoltre, verrebbe affermato aggiunge l'avvocato il principio per cui la discrasia tra l'aspetto esteriore e la percezione del proprio sé (la propria identità di genere) causa un danno al benessere psicologico della persona talmente grave che la necessità di ricomporre tale contrasto diventa una questione di vita».

Francesca, laureata in giurisprudenza con 110 e lode, lavora in un noto studio legale di Avezzano.

Il percorso di transizione è iniziato nell'estate 2020, quando la giovane, conclusi gli studi universitari, ha trovato la forza di iniziare a vivere e ad esprimersi nel genere femminile, da sempre sentito proprio. Un anno fa, invece, dopo un percorso psicologico durato alcuni mesi, l'inizio della terapia ormonale femminilizzante. Attualmente, la ragazza vive ad Avezzano ed è perfettamente integrata e riconosciuta in ambito familiare, sociale e lavorativo.

«La pronuncia si inserisce -precisa una nota- all'interno di un consolidato orientamento giurisprudenziale, scaturito da due sentenze della Corte di Cassazione e della Corte Costituzionale del 2015, recepito uniformemente dai giudici di merito e dallo stesso Tribunale di Avezzano, in un precedente risalente a tre mesi fa, riguardante il caso opposto di una transizione da donna a uomo». È stato evidenziato, in diritto, che «la prevalenza della tutela della salute sulla corrispondenza fra sesso anatomico e sesso anagrafico, porta a ritenere il trattamento chirurgico non quale prerequisito per la rettificazione, bensì come possibile mezzo funzionale al conseguimento di un pieno benessere».

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