Covid, false vaccinazioni: obbligo di dimora per un 44enne del Chietino

Covid, false vaccinazioni: obbligo di dimora per un 44enne del Chietino
di Antonino Dolce
2 Minuti di Lettura
Martedì 22 Febbraio 2022, 08:46

C'è anche un residente di San Giovanni Lipioni tra i destinatari delle misure cautelari emesse dal gip di Ancona nell'ambito dell'inchiesta sulle finte vaccinazioni contro il Covid-19 per ottenere il Green Pass. L'abitazione dell'uomo, classe 1978, è stata oggetto di perquisizione nei giorni scorsi e per lui è scattato l'obbligo di dimora nel piccolo comune dell'Alto Vastese con divieto di uscire di casa nella fascia oraria 21-6. L'operazione della procura della Repubblica di Ancona dal nome Green pass ha portato alla luce l'attività di un infermiere di Falconara che nell'hub Paolinelli di Ancona fingeva di somministrare il vaccino in cambio di denaro (il costo si aggirava intorno alle 300-400 euro); i no-vax che pagavano riuscivano in questo modo a ottenere il Green Pass. L'infermiere agiva anche grazie ad alcuni intermediari che, sfruttando vari canali social, gli procacciavano le persone interessate alla falsa vaccinazione.

Gli inquirenti hanno usato telecamere nascoste per riprendere quanto avveniva, l'infermiere faceva finta di vaccinare per poi svuotare la siringa nel cestino.

Nella prima tranche dell'indagine, risalente a gennaio, erano stati eseguiti 45 obblighi di dimora riguardanti gli acquirenti della falsa vaccinazione, in questa seconda fase ne sono stati emessi altri 28, tra i quali quello riguardante l'uomo di San Giovanni Lipioni. Oltre alle misure cautelari, il pm Ruggiero Dicuonzo ha ordinato il sequestro digitale di tutti i certificati verdi ottenuti con il metodo fraudolento e la loro validità è stata tramite le rispettive aziende sanitarie.

L'indagine della polizia ha permesso ha portato alla luce il fenomeno che coinvolgeva non solo il territorio di Ancona, ma si estendeva ben oltre: i no-vax arrivavano da diverse regioni d'Italia (Puglia, Emilia Romagna, Abruzzo, Lombardia e Veneto) per riuscire ad aggirare le restrizioni imposte dal Governo e per poter accedere ai luoghi di lavoro per chi rifiuta la vaccinazione contro il Covid-19. Complessivamente l'operazione ha portato a cinquanta misure di custodia cautelare, tra le quali quattro in carcere. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA