Ballano in 300 nella discoteca abusiva: blitz della Polizia, sequestrato il locale

Ballano in 300 nella discoteca abusiva: blitz della Polizia, sequestrato il locale
di Patrizia Pennella
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Domenica 7 Maggio 2023, 08:45

Ufficialmente era un circolo privato, ma all'interno durante un controllo, la notte del primo maggio, ci hanno trovato a ballare e ad ascoltare musica più di trecento persone. Letteralmente assiepate. E' successo a Montesilvano, nel corso dei controlli disposti dal questore di Pescara Luigi Liguori. Che, in vista dell'estate, ha già iniziato ad alzare l'asticella, attivando presidi ancora più sensibili contro l'illegalità.

Il locale è un circolo privato a ridosso della zona centrale di Montesilvano: quando i poliziottio della divisione amministrativa sono entrati hanno trovato una gran folla che partecipava ad un evento musicale che era animato da due dj e da un conosciuto cantante sudamericano. Hanno chiesto la documentazione del locale e si sono immediatamente accorti che l'attività si svolgeva in maniera abusiva, a causa della mancanza della licenza di pubblico spettacolo. La presenza di oltre trecento persone e la gravità complessiva della situazione accertata hanno spinto gli agenti a fermare la musica.

Hanno poi fatto sfollare il locale ed hanno eseguito un sequestro preventivo, che non consente di svolgere attività. Il titolare è stato quindi denunciato. Secondo gli agenti la situazione era tale da esporre a gravi rischi l'incolumità pubblica.

Portando avanti le indagini i poliziotti hanno ricostruito l'attività del circolo privato. Che ha preso il via da poco tempo, esattamente dal mese di settembre dello scorso anno. Ma sin dall'inizio si sarebbe caratterizzato, almeno secondo i primi accertamenti svolti appunto dalla questura, per essere sostanzialmente un locale da spettacolo, dove era possibile ballare anche con musica dal vivo. Eventi con gruppi musicali e cantanti erano un'abitudine. Tra l'altro si tratta di eventi che venivano regolarmente pubblicizzati, soprattutto utilizzando i social. L'accesso, e questo sarebbe il punto di snodo, non era consentito esclusivamente ai soci, ma era aperto al pubblico, unico obbligo quello di pagare il biglietto d'ingresso.

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