Covid, cento no vax tra medici e infermieri alla Asl di Teramo

Covid, cento no vax tra medici e infermieri alla Asl di Teramo
di Maurizio Di Biagio
3 Minuti di Lettura
Domenica 16 Gennaio 2022, 10:35

«Sono più di 100 i no vax alla Asl di Teramo tra medici, infermieri e Oss». Ad ogni buon conto, il segretario provinciale Ugl Salute, Stefano Matteucci, si chiarisce e preferisce chiamarli «persone che hanno deciso altro, dobbiamo pur smettere di vessarli in un certo qual modo, hanno fatto la loro scelta». Qualche tempo secondo Circonvallazione Ragusa «erano 120, poi c'è stato qualche rientro», ma solo meno di una trentina sono state le sospensioni dal lavoro.
Malgrado la pandemia resti una prima volta per tutti «Di Giosia e lo staff stanno gestendo bene l'emergenza» però ci sono tanti ambiti e criticità dove poter intervenire. A cominciare dai contagi: «Sono quasi 100 gli addetti del comparto sanitario solo a Teramo quelli che sono a casa in isolamento per aver contratto il virus (la Asl ne ha conteggiati un'ottantina) peggiorando la situazione sanitaria: in questi due anni purtroppo si sono abbandonate tante altre malattie, non esiste solo il Covid».


E tutto ciò fa venire a galla il problema dei problemi: «La mancanza di risorse umane, il personale è oberato da stress». «Ben vengano le procedure concorsuali messe in campo dalle varie Asl regionali con procedure aggregate, ok allo sforzo aziendale per reperire personale, ma ad oggi si continua a pagare l'assenza dei professionisti ospedalieri tutti, specialmente nei nosocomi periferici che pagano anche lo scotto della mancata uniformità della qualità assistenziale che però non fa venir meno la qualità del servizio erogato».
«Grande» fino ad oggi per Matteucci il sacrificio» del personale delle aree Covid, dei pronto soccorso e dei reparti tutti del presidio teramano, dei presidi periferici «ma anche dell'ospedale di Atri che nuovamente oggi si trova a veder sacrificati dei servizi per garantire posti letto in lungodegenza Covid a supporto degli altri presidi, prontamente messo a disposizione dal dottor Marini e dalla direzione aziendale».

Il sindacalista Ugl Ad guarda anche alle tante patologie oscurate del Covid: «Si è verificato un aumento delle altre malattie, un ritardo nelle diagnosi e nelle cure altresì importante per un sano futuro di tutti. C'è bisogno e voglia anche di ripartire. La Asl dal suo canto ha già predisposto la riduzione delle liste d'attesa e l'acquisto di macchinari, ma l'emergenza, con gli opportuni accorgimenti non deve portare all'ennesimo blocco».


Matteucci intende che si potenzi il servizio di emergenza urgenza, mediante «l'assunzione di personale dedicato nelle postazioni periferiche e che si potenzi il livello specialistico degli ospedali periferici che molte volte nascondono risorse e qualità non riconosciute». E ciò che Matteucci intenderebbe davvero smorzare, sono i toni sul conteggio di morti e contagi: «Basta con i bollettini di guerra che terrorizzano la gente e lo stesso mondo economico e che crea problemi al commercio stesso nelle città della provincia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA