Abruzzo, Anno giudiziario: cresce l'allarme baby gang

Abruzzo, Anno giudiziario: cresce l'allarme baby gang
di Marcello Ianni
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Domenica 29 Gennaio 2023, 08:28

«Sono purtroppo in aumento i reati connotati da violenza commessi da minori: parliamo dei molti procedimenti per rissa, alcuni particolarmente gravi e tali da richiamare grande attenzione mediatica, come quelli relativi ai fatti che nel capoluogo di regione hanno visto contrapposti gruppi di minori, ospiti di comunità del territorio, che hanno destato molto allarme nella popolazione». Così la presidente della Corte d'Appello, Fabrizia Francabandera, all'apertura dell'anno giudiziario in Abruzzo, cerimonia nella quale è stato ricordato l'omicidio di 44 anni fa (l'anniversario ricade proprio oggi) del giudice pescarese Emilio Alessandrini impegnato nella lotta al terrorismo.

Proprio la questione minorile è quella che suscita particolare allarme in regione. «Gli Uffici minorili - ha rimarcato Francabandera - segnalano come problematico anche l'arrivo in Abruzzo di molti ragazzi ucraini costretti dalla guerra a lasciare le loro case e, spesso, le famiglie. Le strategie di immediato intervento attivate dal Tribunale e dalla Procura minorile hanno avuto successo, avendo gestito nel giro di pochi mesi - dalla fine di febbraio e settembre 2022 - oltre 250 procedimenti relativi a situazioni molto eterogenee: presenza o meno di familiari sul territorio; gruppi facenti parte di squadre sportive o scuole». Altro problema evidenziato l'abbandono all'Aquila della struttura detentiva minorile «da anni in completo abbandono. Il che obbliga i minori abruzzesi destinati a misure cautelari a emigrare in altri distretti (nei casi più recenti Bari e Catanzaro), con dannosa interruzione dei rapporti con i familiari e con i servizi sociali.

Si tratterebbe, a quanto pare, dell'unica struttura del centro Italia che ben potrebbe servire anche le limitrofe regioni Marche e Molise, oltre che alleggerire la pressione sulla Capitale».

Altra questione annosa ricordata dalla presidente della Corte D'Appello, il destino dei cosiddetti tribunali minori. «Si parla dell'ennesima proroga dell'ultima ora ha detto la Francabandera - che si aggiungerebbe alle precedenti. Lo stato di precarietà in cui operiamo da anni, fattore di oggettiva inefficienza, richiederebbe, invece, a distanza di dieci anni dalla legge che dispose l'accorpamento, una scelta definitiva, fondata sulla piena conoscenza dei problemi di questo Distretto». Sulla riforma Cartabia poi la presidente ha sottolineato che «controriforme mirate ora non farebbero che aumentare la conflittualità e rallentare l'avvio della riforma». Sul punto è intervenuto anche il Procuratore generale facente funzioni Alberto Sgambati: «Adesso con la riforma Cartabia siamo chiamati ad uno sforzo maggiore ad applicare le nuove normative che hanno come obiettivo, rendere più efficiente e più veloce la trattazione dei procedimenti penali in particolare». In relazione all'andamento nel settore penale il bilancio è nell'insieme positivo, grazie all'impegno di tutti e dell'unità degli strumenti processuali emergenziali (notifiche e depositi telematici, udienze cartolari o da remoto).

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