Si comincerà da quelli tra Bussi sul Tirino e Cucullo, i primi ad essere interessati dagli interventi di messa in sicurezza a causa della loro particolare condizione di vulnerabilità sismica. È quanto ha comunicato il vicepresidente del Cda Strada dei Parchi, Mauro Fabris, presente insieme all'ingegner Besozzi e a Pasquale Galante a un incontro che si è tenuto l’altro giorno a Sulmona, a palazzo San Francesco, insieme al sindaco Annamaria Casini, con la partecipazione dei sindaci dei Comuni interessati: Giuseppe Lo Stracco (Bugnara), Sandro Chiocchio (Cocullo), Antonella Di Nino (Pratola Peligna), Marianna Scoccia (Prezza). Il Cipe dovrà dare l’ok a questa sorta di piano stralcio che vale circa 722 milioni di euro, con lavori da eseguire nell’arco di un triennio, in parte già cominciati.
Vista la dimensione dei lavori e per minimizzare i disagi agli utenti si è deciso di istituire un tavolo permanente tra i sindaci del centro Abruzzo e Strada dei Parchi, per consentire un confronto continuo teso ad affrontare nella maniera più appropriata e concertata le varie criticità e soluzioni in questa fase attuativa degli interventi.
«E’ fondamentale un’azione prioritaria sui viadotti tra Cocullo e Bussi – ha detto il sindaco di Sulmona Annamaria Casini - che oggi restano i principali collegamenti verso Roma e Pescara e uniche vie di comunicazione per i soccorsi in caso di calamità nelle nostre aree fragili. Una situazione che ho evidenziato più volte lo scorso autunno, mediante diverse interlocuzioni con il Ministero e la società Strada dei Parchi. Ci è stato anticipato, inoltre, che con il nuovo Pef sarà definito il nuovo piano tariffario con la sterilizzazione dei prezzi, più attento alle esigenze socio-economiche delle realtà del territorio». Su questo fronte nel piano che andrà in approvazione sarà contenuta la proposta di congelare le tariffe al livello del 2017, ovvero quello attuale senza i previsti rincari del 19% circa che dovrebbero scattare il 1 agosto. Successivamente al triennio di “moratoria” si sta ragionando su un rincaro annuo del 3%. L’obiettivo, però, è quello di provare a contenerlo ulteriormente.
La messa in sicurezza dei viadotti è, nei fatti, già partita. Nell’Aquilano si sta lavorando su quello di Tornimparte, che alla fine sarà il primo antisismico. In questi mesi sarà portata a termine l’opera di messa in sicurezza delle pile e la successiva rimozione di travi in calcestruzzo da oltre 9 tonnellate che saranno sostituite da nuove travi in acciaio Corten, molto più resistenti in caso di terremoto. Anche il tratto A25 che riguarda Bussi è già sotto i ferri con i primi interventi a cui dovranno sommarsi quelli da 722 milioni.
Da valutare cosa accadrà nel Teramano, a ridosso del Gran Sasso: lì i viadotti sono più recenti, ma alcuni sono in discesa e richiedono interventi complessi. A proposito di Gran Sasso: del commissario per la messa in sicurezza dell’acquifero neanche l’ombra. E sotto al traforo si continua a viaggiare a passo di lumaca.
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