L'affidamento a lavori socilamente utili lo ha disposto il tribunale presieduto da Debora Tripiccioni, che lo scorso gennaio aveva sospeso il processo giunto al termine della fase dibattimentale. E che aveva fatto richiedere al pubblico ministero, Carlo Paolella, condanne per complessivi 32 anni di reclusione a carico degli imputati.
«Tutti i percorsi stabiliti per gli otto imputati hanno in comune il fatto che saranno svolti all’interno di un’associazione, con sede nella Capitale, che si occupa in maniera esclusiva di donne. Disagiate, maltrattate, anziane, disabili, tutte tranne le vittime di violenza sessuale», spiega uno dei difensori, l’avvocato Giuliano Migliorati. Le attività impegneremmo i ragazzi in media un paio di giorni alla settimana, al di fuori dell’orario di lavoro o di studio.
I ragazzi, all'epoca dei fatti tutti minorenni, potranno continuare a studiare o lavorare, e al termine di due anni di messa alla provo, in base al giudizio che sul loro comportamento sarà dato dagli assistenti sociali e del giudice delegato, potranno ottenere la dichiarazione di estinzione del reato.
Lo stupro avvenne nella pineta di Montalto di Castro e la vittima venne immobilizzata e violentata a turno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA