Violenza sessuale sull'amica,
prete condannato a due anni

Violenza sessuale sull'amica, prete condannato a due anni
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Lunedì 14 Luglio 2014, 19:54 - Ultimo aggiornamento: 15 Luglio, 10:33
PERUGIA - Quel prete ha cercato di stuprarmi. Condannato a due anni.

Due anni con la sospensione condizionale della pena: questa la sentenza emessa con rito abbreviato nei confronti di don Elvio Re, il sacerdote originario delle Marche arrestato lo scorso anno ad Assisi con l'accusa di violenza sessuale. Lo ha deciso il gup Carla Giangamboni al termine del processo con rito abbreviato in cui il sostituto procuratore Gemma Miliani aveva chiesto 4 anni di reclusione e la trasmissione degli atti per calunnia perché il sacerdote aveva detto di essere stato oggetto di estorsione da parte della figlia della donna che lo aveva denunciato. Il giudice ha disposto anche un risarcimento con una provvisionale di 5mila euro.

Don Elvio era stato arrestato dai carabinieri ad Assisi lo scorso settembre, dopo che una cinquantenne originaria delle Marche come lui lo aveva denunciato accusandolo di aver cercato di stuprarla. La donna, assistita dall’avvocato Flavio Grassini, aveva detto di essere stata aggredita nella sua abitazione di Santa Maria degli Angeli. Il sacerdote ha sempre detto di non avere usato alcuna violenza contro la donna. Il legale del religioso, Simone Pillon, soddisfatto del riconoscimento della lieve entità, ha comunque già annunciato il ricorso in appello.



La sua versione. Don Elvio Re, ex viceparroco di Giulianova, aveva chiesto durante una passata udienza di essere ascoltato dal giudice per raccontare la sua versione dei fatti. «Una trappola», disse. Il sacerdote, infatti, secondo il suo racconto sarebbe stato attirato a Santa Maria degli Angeli da quella donna che conosceva e che da allora lo accusa. Proprio lei, secondo la versione di don Elvio, avrebbe messo in atto una macchinazione per ottenere dal sacerdote altri soldi. Il religioso inizialmente agli arresti domiciliari in una comunità di Città di Castello, aveva ottenuto di essere trasferito nell’abitazione della sorella a Macerata.
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