Terni-Rieti, la strada infinita diventa realtà

Terni-Rieti, la strada infinita diventa realtà
di Paolo Grassi
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Martedì 10 Dicembre 2013, 05:58 - Ultimo aggiornamento: 16:16
TERNI - Tanti anni, troppi, per fare una superstrada invocata da mezzo secolo, la Terni-Rieti. Più di trent'anni tra progetti stilati, interrotti, radicalmente cambiati e ricominciati da capo. Da oggi, però, dopo la cerimonia del taglio del nastro, si possono percorrere 8 degli 11 chilometri totali del tratto ternano. Giornata storica. Ora si può andare a Rieti senza passare per Campomicciolo e Marmore. Dopo sette anni di lavori non senza imprevisti. Con gli ultimi tre chilometri ancora da fare (saranno pronti tra un anno) e con 800 metri nel Lazio non ancora appaltati dal confine umbro a Piè di Moggio. Una storia lunga.



La storia di un'idea nata più di cinquant'anni fa.Un primo progetto, «ipotesi Aguzzi», è del 1982: allaccio dall'intersezione tra il Raccordo Terni-Orte e la E45, passaggio per Maratta, Sabbione, Collescipoli, Stroncone e Marmore. Solo a metà anni Novanta la giunta Ciaurro accelera i tempi. Un primo via libera porta fino ai primi anni Duemila a realizzare tre lotti, fino a strada delle Campore. Questo mentre a Rieti è terminato e già transitabile il tratto fino a Piè di Moggio. Poi, qualcosa si inceppa. Finiscono i soldi e l'opera si ferma. Nei primi mesi del 2000 si fa una nuova ipotesi: dal raccordo a Montefranco e la Valnerina dopo Marmore, fino alla viabilità esistente, nel cuore del parco fluviale del Nera. Quanto basta a sollevare polemiche. Ma a primavera 2000 la giunta Raffaelli avanza una terza proposta, quella poi attuata e avallata dall'allora sottosegretario Enrico Miccheli: da San Carlo a Marmore, passano vicino a Papigno, con due gallerie e un avveniristico ponte ad arco in acciaio sopra alla Valnerina. Nel 2003 l'Anas trova più di 200 milioni di euro per finanziare l'opera e nel 2004 c'è il progetto.



Con una prima previsione: strada pronta nel 2009.Il 27 gennaio 2005 l'appalto è affidato al consorzio catanese Uniter (otto ditte). Nel 2006 si avviano i cantieri. I primi mesi dell'anno successivo vedono l'inizio del primo tratto, da San Carlo all'imbocco della prima galleria, Tescino, il cui scavo parte nello stesso anno. Prima, però, era partito quello per la galleria Valnerina (dall'imbocco in quota vicino a Papigno all'uscita dopo Marmore), per la quale era stato progettato anche il passaggio nove metri sotto al fiume Velino con un delicato lavoro di congelamento del terreno. Scavo più lungo del previsto, per le faglie carsiche nelle quali ci si imbatte.Altri intoppi, burocratici, arrivano tra San Carlo e Villavalle, dove bisogna spostare 23 tralicci dell'alta tensione. Le autorizzazioni tardano più del previsto. I tempi di realizzazione dell'intera opera slittano ancora, al 2011. Polemiche anche per l'abbattimento di 20 querce, al quale una residente, Evelina Sposini, tenterà a lungo, invano, di opporsi. Un altro stop, nella Tescino, arriverà dalla magistratura due anni dopo, per acqua inquinata dalla discarica di Valle.Nel 2008 cominciano i lavori per il nuovo ponte d'acciaio sulla Vanerina, i cui basamenti erano stati posti l'anno prima. Termineranno due anni e mezzo dopo e renderanno necessaria, per un anno e mezzo, la chiusura di quel tratto della Valnerina, con traffico deviato in una stretta galleria dietro agli ex stabilimenti di Papigno, riportata alla lue per l'occasione. Intanto, ora si parla di superstrada pronta nel 2012. Nel 2009 comincia a prendere forma anche una terza galleria, dagli svincoli di Villa Valle fino a Cervara, pronta nel 2010.Prima data storica, il 28 luglio 2011: prima apertura parziale al traffico, dagli svincoli di San Carlo all'uscita per Cervara. Con l'auspicio di finire tutta l'opera entro il 2013.



Nel frattempo, però, era subentrata un'altra variante, poichè nel 2010 cambiava il progetto della galleria Valnerina: non più il costoso passaggio sotto al fiume, ma sbocco qualche centinaio di metri prima. Da lì al confine regionale, un nuovo progetto che prevede anche un ponte sul Velino.Il 29 novembre scorso, l'ultimo atto: la prova del fuoco nella ormai completata galleria Valnerina, una delle più tecnologiche e sicure, che esce su una rotatoria che va verso la statale 79, per arrivare fino a Piè di Moggio.