Tra i loro film preferiti: "La vita è bella" di Roberto Benigni, e "L’attimo fuggente" con Robin Williams. Tra i libri: preferiscono scrittori contemporanei come Housseini, con il "Cacciatore di Aquiloni", Primo Levi ("Se questo è un uomo"), Pirandello ("Il fu Mattia Pascal"), George Orwell ("1984") e "Il piccolo principe" di Saint Expury. I loro valori? Solidarietà, giustizia e apertura verso le differenze.
Sono più di 2000 gli studenti, d’età compresa tra i 17 e i 18 anni, e di Torino, Bari, Lamezia Terme, Pescara, Roma, Catania, Monza, Napoli, Milano, Firenze e Rimini, che hanno risposto al questionario e hanno dimostrato di possedere gli strumenti con cui costruire il loro futuro.
“I modelli di riferimento dei ragazzi sono politici in senso ampio legati a quelle istanze di giustizia, di uguaglianza e di solidarietà sociale che emergono con forza” si legge nell’indagine. Ed ecco allora che accanto a Steve Jobs e Nelson Mandela, compaiono anche Giovanni Falcone, Albert Einstein, Sigmud Freud e Barack Obama.
Al centro della formazione degli adolescenti c’è il cinema. Tra i film più amati un solo titolo italiano: “La ricerca della felicità” di Gabriele Muccino accanto ai classici come Forrest Gump, Into the wild. Titoli stranieri come: Quasi amici, Il Bambino con il pigiama a righe Colpa delle stelle, V per Vendetta e Sette Anime .
Tra i valori che guidano le scelte dei giovani ci sono: impegno sociale e cultura e chiedono democrazia e giustizia e rispetto delle regole e delle differenze.
Secondo gli adolescenti infatti le qualità che sono necessarie per emergere nella vita sono: motivazione, forza e doti personali. Questi insegnamenti, vengono però messi in dubbi dagli allievi del Nord Italia che sono più propensi a strumentalizzare l’altro usando furbizia, conoscendo persone influenti per essere aiutati e sono – secondo la ricerca- leggermente più disponibili ad assecondare i propri superiori e far compromessi.
Ed è sempre il lavoro è al centro del pensiero dei ragazzi: per quelli del Sud è fonte di preoccupazione.
Si augurano per loro stessi di viaggiare, imparare nuove cose, assumere responsabilità e essere autonomi, di essere utili e di crescere come persona.
Per alcuni “al centro della definizione del lavoro futuro, la tranquillità, la stabilità, il benessere e il fatto che esso possa lasciare tempo a sufficienza per la famiglia e per altre attività. Infine, ci sono studenti (35%) che vorrebbero che il lavoro fosse soprattutto un trampolino di lancio per acquisire potere, visibilità sociale e ricchezza” afferma la ricerca.
La scuola è l’università sono al centro delle loro esperienza e sono luoghi di indirizzo e crescita, e dove possono alimentare la loro curiosità e voglia di imparare.