Altri due pacchi con teste di maiale
all'ambasciata e a mostra su ebraismo

Altri due pacchi con teste di maiale all'ambasciata e a mostra su ebraismo
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Sabato 25 Gennaio 2014, 13:32 - Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio, 16:26

Dopo il pacco recapitato in Sinagoga, ancora provocazioni contro la comunit ebraica a pochi giorni dalla celebrazione della Giornata della Memoria. Altri due plichi, anche questi con con all'interno delle teste di maiale, sono stati recapitati al museo di piazza Sant'Egidio dove è in corso una mostra sulla cultura ebraica, e all'ambasciata d'Israele ai Parioli. Quest'ultima è stata però intercettata dagli agenti prima che arrivasse a destinazione.

La Procura di Roma è in attesa di una relazione da parte della Digos di Roma sull'accaduto sulla cui base verrà aperto un fascicolo d'inchiesta.

Inoltre nella capitale sono comparse scritte dal contenuto antisemite, così come denunciato da rappresentanti del III Municipio. «Durante la notte, idioti senza paragoni hanno imbrattato con scritte neofasciste e antisemite la sede istituzionale del III Municipio. I vigliacchi autori dello scempio attaccano in questo modo tutta la nostra comunità», dice Yuri Bugli presidente della Commissione Politiche Sociali di piazza Sempione.

Le scritte sui muri recitano "Olocauto menzogna", "Hanna (con l'inserimento errato della h iniziale, ndr) Frank bugiardona" e "Olocausto menzogna mondiale". Scritte, queste ultime, accompagnate da una svastica.

«Se i titoli dei giornali fossero affidati sempre a quelle decine di migliaia di giovani che soprattutto in queste settimane, e grazie a meritevoli insegnanti, sono mobilitati in ogni angolo del Paese per onorare il 27 Gennaio, Giorno della Memoria, con tante iniziative che aprono il cuore alla speranza, allora avremmo vinto. Per questo dobbiamo avere la forza e il coraggio di ignorare questo gesto infame, di voltare pagina», ha detto il presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici.

«Alla Comunità ebraica tutta la mia vicinanza per i gesti ignobili subiti a pochi giorni dalle celebrazioni della Giornata della Memoria. Un oltraggio che non riuscirà certo ad infangare la Memoria e l'onore di una comunità, e di una città, in cui l'orrore dell'Olocausto ha lasciato un tratto indelebile. Ci auguriamo che gli autori siano presto individuati e assicurati alla giustizia. Roma non dimentica, e non si lascerà certo intimorire da questi vigliacchi». Lo afferma, in una nota, Paolo Masini, Assessore allo Sviluppo delle Periferie, Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma Capitale.

«Lo spregevole e meschino attacco alla comunità ebraica, volutamente compiuto a poche ore dalla ricorrenza della giornata della memoria, offende l'intera città di Roma». Lo afferma, in una nota, il capogruppo del Pd in Campidoglio, Francesco D'Ausilio. «I valori di democrazia e di difesa della libertà nati dalla resistenza, che permeano la nostra comunità cittadina, continueranno a rappresentare un baluardo insormontabile contro ogni rigurgito di intolleranza e antisemitismo - conclude -. Al rabbino capo Di Segni e al presidente della comunità ebraica Pacifici giunga la più sentita solidarietà dell'intero gruppo PD di Roma Capitale».

«Esprimo la mia solidarietà al presidente Riccardo Pacifici, al rabbino capo Riccardo di Segni e all'intera comunità ebraica di Roma per l'ennesimo vile e squallido atto subito. Un'offesa all'intera città di Roma a pochi giorni dalla celebrazione della Giornata della Memoria. Mi auguro che le forze dell'ordine individuino al più presto gli autori di questi gesti folli». Lo dichiara, in una nota, Gianni Alemanno.

La solidarietà della Comunità araba «No ad ogni forma di razzismo, sì al dialogo religioso costruttivo e non strumentale». Così Foad Aodi, il presidente delle Comunità arabe in Italia (Comai), esprime la propria «solidarietà» alla comunità ebraica dopo l'invio di tre pacchi, ciascuno contenente una testa di maiale, alla Sinagoga di Roma, all'ambasciata israeliana in Italia e ad una mostra sulla cultura ebraica che si svolge sempre a Roma. Aodi sottolinea «l'importanza di un dialogo interreligioso costruttivo e di condannare ogni forma di razzismo religioso e di carattere politico contro tutte le religioni: musulmana, ebraica, copta o cattolica». Per il presidente del Comai «siamo attraversando un momento molto difficile a livello nazionale ed internazionale, bisogna intensificare gli sforzi e gli impegni diplomatici a favore della pace in Medio Oriente per non lasciare spazio a nessuna strumentalizzazione di razzismo religioso e con fini politici».

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