Sgarbi attacca ancora, a modo suo: “Che danni irreparabili, irreparabile è il loro c…”. «I danni veri – questa l’idea di Sgarbi che dice di aver ispezionato la Barcaccia insieme agli uomini della Soprintendenza - sono fatti spesso dalle riparazioni.
A Piazza Navona per esempio hanno eliminato il travertino originale delle panchine sostituendolo con quello nuovo, in qualche caso buttando quello autentico. Uno scempio». Poi torna sulla Barcaccia: «Il danno non c’è. Il danno è inesistente, è già finito tutto con la stuccatura. Ho parlato con il Sovrintendente, è travertino, più lo pulisci più lo rendi fragile, già il restauro fu un danno. Marino paghi l’operaio, altrimenti lo pago io. Adesso la fontana è meglio di prima. La tragedia immonda è vedere la birra e i palloncini nella fontana trasformata in un cassonetto, la mancanza di rispetto. La realtà del danno è insignificante. Marino non può chiedere un risarcimento del cazzo per tre ore di lavoro di un operaio».